
L’esultanza di La Gumina dopo la rete del pareggio con il Pisa (Foto Ravaglia)
E’ tornato il calcio per palati fini al Manuzzi, condito da tanta abnegazione e concentrazione dei bianconeri fino allo scadere. In casi simili si parla di ’vittoria da un punto’, perché il pari acciuffato in inferiorità numerica assume un’importanza rilevante su morale, classifica e autostima. Il quadro e la cornice richiesti da tempo da Michele Mignani, cui è giusto riconoscere di non aver sbagliato nulla contro il Pisa, dalla formazione iniziale alle sostituzioni, sostanzialmente tutte determinanti (ha indovinato tutto quando, rimasto in dieci, ha disegnato il 4-3-2). Contro un avversario superiore in tutto, tecnicamente e fisicamente prestante, andato in vantaggio per il solito sonnellino di Donnarumma sul secondo palo e infine in superiorità numerica per metà gara, ancora col laterale ex Cittadella protagonista negativo. C’entra ancora la fase difensiva della squadra che ha permesso lo spizzico di Meister, ma è inconcepibile che sul secondo palo si trovi sempre il meno adatto di tutti a difendere, in particolare di testa e contro avversari fisicamente ben più prestanti come Tourè. Successe anche a Genova dove fu Riccio ad approfittare della scarsa dimestichezza di Donnarumma a presidiare il suo palo. Poi il laterale si fece perdonare con l’eurogol su assist di Shpendi, giudicato miglior gol cadetto di gennaio.
Il particolare che balza agli occhi è il cambio di mentalità che sembra caratterizzare la squadra anche grazie all’inserimento dei nuovi acquisti di gennaio. Quando resta concentrato, il Cesena non molla, se va sotto si mette a difendere lo svantaggio minimo perché potrebbe capitare l’occasione giusta per rimetterla in sesto. Come effettivamente capitato nelle ultime due gare casalinghe con Bari e Pisa. Mignani si è raccomandato a lungo coi suoi di continuare, anche in caso di svantaggio, a ragionare, a giocare senza affanno per non prestare il fianco al gioco di rimessa. E i risultati si sono visti, aggiunti alla nuova ’garra’ che riporta alla memoria il primo Cesena stagionale, migliorato, perchè all’andata dopo le prime 7 partite aveva 8 punti (vittorie su Carrarese e Catanzaro, pari con Modena e Palermo e sconfitte con Sassuolo, Spezia e Pisa) contro i 9 del girone di ritorno (vittorie su Samp e Reggiana, pari con Cittadella, Bari e Pisa, sconfitte con Carrarese e Catanzaro).
Risalta anche la capacità della squadra di rimanere in partita fino alla fine, a difesa del risultato tornato positivo come successo con Bari e Pisa. Quindi, all’andata, pari in rimonta con la Reggiana con gol di Shpendi e a Salerno con gol di Tavsan, in questo caso Cesena in superiorità numerica. In mezzo c’è un’altra rimonta importante. A Genova con la Samp Cavalluccio sotto e rimonta grazie ai gol di Antonucci e Donnarumma. Col Bari infine rigore di La Gumina, e domenica ancora l’ex Samp a segno con la complicità di Russo, assieme a Saric, tre colpi da maestro dal mercato di riparazione.
Daniele Zandoli