DANIELE ZANDOLI
Cronaca

Il pari col Pisa vale una vittoria. Il Cesena è tornato ad entusiasmare

Reazione (è la quinta rimonta che porta punti), scelte azzeccate, i tre nuovi innesti fanno la differenza

L’esultanza di La Gumina dopo la rete del pareggio con il Pisa (Foto Ravaglia)

L’esultanza di La Gumina dopo la rete del pareggio con il Pisa (Foto Ravaglia)

E’ tornato il calcio per palati fini al Manuzzi, condito da tanta abnegazione e concentrazione dei bianconeri fino allo scadere. In casi simili si parla di ’vittoria da un punto’, perché il pari acciuffato in inferiorità numerica assume un’importanza rilevante su morale, classifica e autostima. Il quadro e la cornice richiesti da tempo da Michele Mignani, cui è giusto riconoscere di non aver sbagliato nulla contro il Pisa, dalla formazione iniziale alle sostituzioni, sostanzialmente tutte determinanti (ha indovinato tutto quando, rimasto in dieci, ha disegnato il 4-3-2). Contro un avversario superiore in tutto, tecnicamente e fisicamente prestante, andato in vantaggio per il solito sonnellino di Donnarumma sul secondo palo e infine in superiorità numerica per metà gara, ancora col laterale ex Cittadella protagonista negativo. C’entra ancora la fase difensiva della squadra che ha permesso lo spizzico di Meister, ma è inconcepibile che sul secondo palo si trovi sempre il meno adatto di tutti a difendere, in particolare di testa e contro avversari fisicamente ben più prestanti come Tourè. Successe anche a Genova dove fu Riccio ad approfittare della scarsa dimestichezza di Donnarumma a presidiare il suo palo. Poi il laterale si fece perdonare con l’eurogol su assist di Shpendi, giudicato miglior gol cadetto di gennaio.

Il particolare che balza agli occhi è il cambio di mentalità che sembra caratterizzare la squadra anche grazie all’inserimento dei nuovi acquisti di gennaio. Quando resta concentrato, il Cesena non molla, se va sotto si mette a difendere lo svantaggio minimo perché potrebbe capitare l’occasione giusta per rimetterla in sesto. Come effettivamente capitato nelle ultime due gare casalinghe con Bari e Pisa. Mignani si è raccomandato a lungo coi suoi di continuare, anche in caso di svantaggio, a ragionare, a giocare senza affanno per non prestare il fianco al gioco di rimessa. E i risultati si sono visti, aggiunti alla nuova ’garra’ che riporta alla memoria il primo Cesena stagionale, migliorato, perchè all’andata dopo le prime 7 partite aveva 8 punti (vittorie su Carrarese e Catanzaro, pari con Modena e Palermo e sconfitte con Sassuolo, Spezia e Pisa) contro i 9 del girone di ritorno (vittorie su Samp e Reggiana, pari con Cittadella, Bari e Pisa, sconfitte con Carrarese e Catanzaro).

Risalta anche la capacità della squadra di rimanere in partita fino alla fine, a difesa del risultato tornato positivo come successo con Bari e Pisa. Quindi, all’andata, pari in rimonta con la Reggiana con gol di Shpendi e a Salerno con gol di Tavsan, in questo caso Cesena in superiorità numerica. In mezzo c’è un’altra rimonta importante. A Genova con la Samp Cavalluccio sotto e rimonta grazie ai gol di Antonucci e Donnarumma. Col Bari infine rigore di La Gumina, e domenica ancora l’ex Samp a segno con la complicità di Russo, assieme a Saric, tre colpi da maestro dal mercato di riparazione.

Daniele Zandoli