Il parroco di Serra chiede aiuto per restaurare l’organo della chiesa

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Nell’antica chiesa di Serra (frazione di Mercato Saraceno) giace malandato un organo a canne . A curare il suo destino è il parroco don Maurizio Macini che ha già chiesto un preventivo per restaurarlo e renderlo nuovamente fruibile. Il costo dell’intervento non è stato ancora quantificato ma si parla di decine di migliaia di euro con la speranza che qualche benefattore contribuisca alla spesa. Ed è lo stesso don Maurizio a fornire informazioni su questo strumento: "Fu costruito mezzo secolo prima della Rivoluzione francese, dall’organaro Jhoannes Georgius Hifinger. Il dubbio è se sia stato costruito in Germania oppure in Italia, ma propendo per la seconda: mi pare difficile il trasporto di un organo a canne con un carretto per più di 2000 km. Un secolo e mezzo dopo, nel 1872, questo strumento musicale giunse a Serra per opera di don Giuseppe Paolucci il quale andò a Torriana ad acquistarlo". E’ immaginabile che quella domenica con il nuovo organo fossero stati invitati il parroco della contigua Tornano, e quelli della parrocchie vicine di Rontagnano, di Perticara, Montetiffi, Savignano di Rigo. "Fu una una giornata memorabile – continua don Macini - e don Giuseppe non celebrava: lui dirigeva la corale e non di rado, immaginiamo, le sere d’estate, entrava in Chiesa, solo, per fare ascoltare melodie sacre. Aveva imparato a suonare nel seminario di Pennabilli. Aveva sempre sognato di poter disporre tutto per sé di un organo a canne". Di don Giuseppe Paolucci sappiamo solo che andò a Torriana nel 1872 ad acquistare quell’organo per la sua comunità di Serra. Non sappiamo quando e dove nacque nè quando morì e per quanto tempo fu parroco a Serra. Quel poco che sappiamo è però sufficiente a far comprendere quanto sia stata grande e preziosa la sua presenza a Serra. Edoardo Turci