REDAZIONE CESENA

"Il tiglio di Monteleone è un patrimonio da tutelare"

Cadono le foglie ma il tiglio pendente di Monteleone non cadrà. Anzi non deve cadere, ora che il caso di questa pianta – non ancora monumentale ma candidata ad esserlo in un prossimo futuro – è approdato al Convegno Internazionale Alberi Monumentali che si sta svolgendo a Palermo fino al 16 ottobre. Come presidente dell’Associazione Il Borgo Odoroso, che dalla primavera 2021 sta patrocinando la messa in sicurezza e dunque la sopravvivenza del tiglio pendente nella storica Piazza Byron, ho approfittato della presenza al Convegno delle più autorevoli personalità in campo botanico per raccogliere pareri e suggerimenti e mettere il caso del tiglio nelle mani di esperti qualificatissimi. I risultati delle consultazioni saranno resi noti in una giornata di studio che verrà pianificata nel breve.

Per intanto, come ha riferito Andrea Marone direttore della Fondazione Giant Trees di Udine, bisogna tener conto che gli interventi di consolidamento di questa come di tutte le piante, dovranno agire non solo sulle parti aeree, dunque sulla chioma, ma anche sull’apparato radicale. Scontato, ma non troppo. Costoso sicuramente, considerando che tutti i tigli di Monteleone erano stati bloccati entro cordoli di cemento molto aderenti al tronco (cordoli rimossi qualche anno fa, visto che disturbavano il taglio dell’erba nello spazio sottostante) e che ancora oggi sono sacrificati da un muretto di delimitazione dello spazio calpestabile e transitabile della piazza. Certo la prospettiva di valutare l’iscrizione del tiglio pendente (e forse dell’intero filare di Piazza Byron) al registro regionale degli alberi monumentali potrebbe costituire l’esito ottimale del percorso irto di ostacoli, finanziari ma non solo, per la sopravvivenza del tiglio pendente e dei suoi fratelli. Come ha ben sottolineato in una intervista Laura Canini, funzionaria del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali “le risorse dello stato, 1 milione e 800.000 euro divisi per tutte le regioni italiane, e distribuiti per il numero di alberi già iscritti non sono state adeguate”. Le fa eco Rosella Ghedini della Regione Emilia Romagna commentando subito che poiché la nostra regione non ha moltissimi alberi monumentali se ne dovranno candidare altri per avere più risorse. E quale sarà, chiedo, la via da percorrere per candidare più alberi, senza allentare le maglie della normativa omologata a livello nazionale? “L‘albero può essere proposto se ha certe caratteristiche – chiarisce meglio la dr. Ghedini – che non devono necessariamente essere dimensionali, ma potrebbero essere anche storiche, come è il caso della quercia di Montale a Milano o dell’albero di Monfalcone a Palermo”. Ma quindi le new entries a cosa si devono? “ Alla migliore conoscenza del territorio – precisa ancora Rosella Ghedini – perché potrebbero esserci alberi pregevoli che non sono ancora stati candidati da nessuno. Le candidature possono essere proposte da associazioni o da privati cittadini ma il Comune, che alla fine sarà il gestore di quella tutela, non potrà esserne escluso”. Aggiunge Laura Canini che a livello ministeriale “si sta lavorando ad una modifica della legge tale per cui se i Comuni che non si attivano per pigrizia, per disinformazione, per mancanza di responsabilità, la Regione può assumerne un ruolo sostitutivo”. Il futuro del tiglio pendente è dunque roseo? Per ora è solo giallo-arancio in linea con la stagione. Dipenderà poi dalla collaborazione tra associazioni, e amministrazione di farlo virare al rosa, auspicio di lunga vita e buona cura dei bei tigli di Monteleone.

Ada Grilli

presidente associazione

Il Borgo Odoroso