REDAZIONE CESENA

"In Comune non ci ascoltano per cui ricorriamo al Cuav"

L’Assotubi-Almasteel di San Carlo ritiene di essere discriminata e danneggiata dal Piano Urbanistico Generale

di Paolo Morelli

Non si sblocca la situazione di Assotubi-Almasteel di San Carlo, l’azienda che lavora prodotti siderurgici (micropali per il consolidamento di terreni instabili) che il nuovo Pug (Piano Urbanistico Generale) ha inserito in zona agricola. Dopo i confronti con gli uffici e l’Amministrazione comunale che non hanno portato ad alcun risultato positivo, l’azienda si è rivolta al Cuav, il Comitato Urbanistico di Area Vasta della provincia di Forlì-Cesena: l’avvocato Massimiliano Lombardo di Roma ha presentato un’istanza di autotutela nella quale spiega che l’azienda (una delle più importanti in Italia nel suo settore) opera dal 1987 nel luogo in cui si trova ora su un’area di quasi cinque ettari, e avrebbe bisogno di espandersi realizzando un nuovo capannone per poter rinnovare e incrementare le macchine per lavorare con alta qualità i tubi metallici che vengono impiegati da Anas, Ferrovie e Autostrade per migliorare la staticità dei terreni e quindi la sicurezza di tutti. Inoltre Assotubi avrebbe bisogno di costruire un edificio per gli uffici e i servizi dei dipendenti, attualmernte un po’ sacrificati.

Il documento firmato dall’avvocato Massimiliano Lombardo e da Nazario Francisconi, titolare dell’azienda, mette in luce che le posizioni di tutte le aziende attive che il Pug aveva indicato come ‘incongrue’ rispetto alla zona in cui si trovano sono state stralciate; in pratica, oltre ad Assotubi, sono rimasti solo capannoni dismessi. Inoltre segnala anche che a pochissime centinaia di metri, circondata dai campi come Assotubi, c’è un’altra azienda che non è stata toccata dal Pug sebbene del Piano Regolatore Generale del 2000 avesse la stessa qualificazione.

La classificazione prevista dal nuovo strumento urbanistico del Comune di Cesena significa per Assotubi l’impossibilità di svilupparsi come avrebbe bisogno per le maggiori commesse legate ai lavori finanziati dal Pnrr (con riflessi positivi sull’occupazione) utilizzando l’area di sua proprietà di 27.000 metri quadrati, e inoltre toglie valore all’azienda in quanto prevede che alla cessazione dell’attività in essere non sia possibile il riavvio della stessa in capo a un’altra ditta.

L’azienda Assotubi e il suo avvocato, dopo aver evidenziato quelli che ritengono errori, chiedono al Comitato Urbanistico di Area Vasta un approfondimento di istruttoria del Pug finalizzato a rappresentare correttamente la situazione dell’area, evidenziando l’effettivo stato di fatto a livello urbanistico, paesaggistico, edilizio e di destinazione d’uso. In particolare c’è una questione relativa alla schermatura dell’azienda con alberature per mitigare l’impatto visivo dall’E45 che negli elaborati del Comune sarebbe rappresentata in modo diverso dall’attuale.