"La musica mi ha sempre ispirato ed è stata la mia passione fin da bambino"

Il giovane pianista Domenico Bevilacqua racconta la sua passione per la musica, i sacrifici fatti e il sostegno della famiglia. Ottimista sul futuro dei giovani.

"La musica mi ha sempre ispirato ed è stata la mia passione fin da bambino"

"La musica mi ha sempre ispirato ed è stata la mia passione fin da bambino"

Domenico Bevilacqua (nella foto) è un talentuoso pianista classe 2002, che attualmente si sta perfezionando all’Accademia pianistica internazionale di Imola.

Domenico Bevilacqua da dove nasce la tua passione?

"La musica mi è sempre piaciuta tantissimo. Fin da piccolo avevo una buona predisposizione e quando avevo sei anni la mia famiglia mi ha portato in una scuola di musica dove ho iniziato il mio percorso, sempre in modo molto libero, senza imposizioni".

Ti sei ispirato a qualcuno?

"I miei insegnanti sono stati sicuramente di grande ispirazione. Pensando a un personaggio famoso, posso citare Riccardo Muti, che ho la fortuna di seguire da vicino da tanti anni ed è un esempio davvero stimolante e illuminante".

Hai dovuto fare dei sacrifici per seguire il tuo sogno?

"Sì, è inevitabile. A 15 anni, quando ho deciso sul serio di provare ad affermarmi come pianista, avevo voglia di andare in giro, di divertirmi, di stare con gli amici e tante volte ho dovuto rinunciare perché dovevo studiare. Il momento più duro da questo punto di vista è stato quello delle superiori: dopo la scuola media ho frequentato il liceo linguistico per ampliare la mia formazione, anche in campi diversi rispetto alla musica, ma studiare pianoforte due o tre ore dopo cinque ore di scuola e poi prepararsi per le verifiche e le interrogazioni non è stata una passeggiata. Ma forse, più ancora dello spirito di sacrificio, che pure è necessario, per me è importante avere tanta curiosità, avere una spinta da dentro a conoscere, sperimentare, imparare sempre di più".

Sei fiero delle scelte che hai fatto?

"Sono davvero molto fiero anche perché mi hanno portato a fare quello che volevo veramente nella vita. Il mio lavoro è suonare, fare arte, stare a contatto con altri musicisti, quindi mi sento privilegiato. Faccio concerti, insegno e canto anche in un coro lirico. Ad esempio, qualche anno fa sono stato un mese in Oman per cantare in ’Così fan tutte’ di Mozart: è stata un’esperienza meravigliosa".

La tua famiglia ti ha appoggiato nelle tue scelte?

"I miei genitori sono persone molto libere che amano la musica a loro volta, quindi mi hanno sempre incoraggiato nel mio percorso. In certi momenti, però, hanno anche voluto capire se valesse la pena investire tempo e denaro su questo; giustamente, si aspettavano non tanto che portassi a casa per forza dei risultati, ma sicuramente che ce la mettessi tutta".

Che tipo di musica ascolti? Hai guardato Sanremo?

"La musica mi piace tutta, anche la trap. Da ragazzino, ho avuto anche un gruppo rock, in cui suonavo la chitarra e il basso. Di solito non seguo Sanremo alla tv, ma ascolto le canzoni su youtube".

Come vedi il futuro per noi giovani?

"Io sono ottimista. Penso che le nuove generazioni siano molto più sveglie e intelligenti di come vengono rappresentate. Quindi, ragazzi, siate liberi, date sfogo alla vostra creatività e pensate che potete fare davvero di tutto!".

Classe III C scuola Dante Arfelli