FRANCESCA MONTUSCHI
Cronaca

La ricetta di Food Hub: "Innovazione agroalimentare, la qualità comunica meglio"

Il portale di divulgazione è un punto di riferimento del settore: "Facciamo risparmiare tempo alle aziende consentendo loro di aggiornarsi e fornendo informazioni filtrate e verificate".

Fabio D’Elia e Francesco De Carolis founder di Food Hub, sturt up cesenate che si occupa di innovazione agroalimentare

Fabio D’Elia e Francesco De Carolis founder di Food Hub, sturt up cesenate che si occupa di innovazione agroalimentare

Si chiama search engine optimization (seo). Tradotto: ‘ottimizzazione per i motori di ricerca’. Per i portali di divulgazione è un mantra per ottenere visibilità e diffondere conoscenza, in special modo per quelli B2B, che puntano ad aumentare contatti e raggiungere obiettivi di business. Nella comunicazione web non si può improvvisare. Come fare quindi? Scrivere contenuti di valore, di interesse è la migliore strategia seo. Vale, infatti, un principio fondamentale: la qualità batte sempre la quantità. "Noi siamo nati come portale della diffusione dell’innovazione nell’industria agroalimentare, - interviene Fabio D’Elia, Ceo di Food Hub - il nostro target sono gli stakeholder del settore. Negli anni abbiamo raggiunto decine di migliaia di utenti, facciamo risparmiare tempo alle aziende consentendo loro di aggiornarsi in maniera veloce, attraverso articoli, podcast, video e newsletter. E soprattutto forniamo informazioni innovative, filtrate e verificate".

Nei vostri articoli fate uso dei cosiddetti backlink che puntano a pubblicazioni scientifiche nel vostro caso.

"In questo modo si favorisce la disseminazione della letteratura scientifica, ed è possibile, seppur indirettamente, che i ricercatori autori di pubblicazioni ne traggano un beneficio, perché viene favorito l’impatto scientifico di un ricercatore, che si basa anche sul numero di citazioni ricevute".

Qual è l’importanza delle modalità multimediali di consultazione: testi, podcast, video, newsletter?

"La varietà rende l’informazione più accessibile e coinvolgente, e favorisce anche l’apprendimento attivo. Alcuni possono assorbire meglio un concetto attraverso un podcast, mentre altri preferiscono leggere un articolo dettagliato".

Voi trasferite innovazioni del settore agroalimentare mediante tre divisioni: media (principalmente il portale), academy (formazione e consulenza) e open innovation.

"Siamo nati come portale di innovazione, nel tempo abbiamo diversificato puntando molto anche alla formazione avanzata e ai servizi di consulenza strategica. Oggi abbiamo aggregato la comunità agroalimentare più grande di Italia, composta da oltre 30.000 persone".

Proprio in questi giorni avete dato avvio alla terza edizione online del Festival dell’innovazione agroalimentare. Tra i temi caldi la cosiddetta twin transition: sostenibilità e digitale, due grandi catalizzatori capaci di trasformare le economie del comparto agroalimentare.

"Sono 3.000 gli iscritti per 40 ore di sessioni, live e in differita. Il Festival, realizzato con il patrocinio del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), prevede presentazioni da parte di ricercatori per progetti di ricerca, di aziende e consorzi per soluzioni innovative, e di startup. Inoltre, ogni giornata è caratterizzata da incontri di networking online basati su un sistema di matching con l’intelligenza artificiale. Al centro di tutto, non solo digitale e sostenibilità, ma anche tanta attenzione a temi come la nutrizione personalizzata, le biotecnologie, la fermentazione di precisione".

Un Festival principalmente online, ma che prevede un momento finale in presenza: come a ribadire che stringersi la mano è elemento imprescindibile per fare rete.

"Esattamente, il 18 dicembre si terrà a Cesena una sessione di networking ad invito che coinvolgerà docenti universitari e 150 referenti aziendali del comparto. Sarà bello incontrarsi anche di persona".