L’adolescenza è come un labirinto vuoto

"Alcuni pensano che sia un periodo spensierato, ma io non sono d’accordo perché le responsabilità sono troppe e ci si sente inadeguati"

L’adolescenza è come un labirinto vuoto

L’adolescenza è come un labirinto vuoto

Alcuni pensano che l’adolescenza sia un periodo spensierato e allegro, ma io non sono molto d’accordo con questa opinione, perché per me l’adolescenza è come un labirinto vuoto, cupo e nero. È un labirinto perché anche se l’adolescenza dura cinque anni, per me è un’eternità perché ci si sente inadeguati, si hanno molte responsabilità per il futuro ed è difficile accettarsi e farsi accettare dagli altri. Molte persone dicono: "Goditi la vita e non essere triste che a quest’età ci si deve divertire!", allora io penso: "Facile dire così se non hai vissuto quello che vivono alcuni adolescenti ogni giorno".

È ovvio che le persone la pensano così perché loro non hanno avuto disturbi alimentari, non si sentono soli, non rispondono male ai propri genitori o ai propri fratelli. Gli adolescenti invece si sentono così: un buco nero senza niente attorno. Non tutti (ovviamente) si sentono così e non sempre, però la maggior parte delle volte, se ci si sofferma a pensare ai momenti bui quando si è soli nella propria camera, il sorriso scompare.

Altre persone invece non la pensano come me. Pensano che a questa età ci si debba divertire, si debba girare il mondo, fumare, bere, andare a ballare e fare tante altre cose. Però io credo che sia presto per pensare a queste cose, perché significa bruciare le tappe.

Poi c’è la questione del rispondere male. Ogni adolescente ha quei momenti di rabbia che sono incontrollabili e, tante volte, noi adolescenti rispondiamo in malo modo e non ci rendiamo conto di come si senta quella persona a cui abbiamo risposto male. Vorremmo spiegare al mondo che in quei momenti non c’è una ragione precisa per cui ti senti nervoso e dopo aver risposto in modo sgarbato ti senti peggio. La sensazione che si prova è quella di essere sul punto di esplodere.

Inoltre molti adolescenti si guardano allo specchio e pensano: "perché sono così brutta o brutto?". Beh, io sono una di quelle che quando si guarda allo specchio non vede se stessa, vede una persona orribile, robusta e inguardabile, praticamente un mostro, che non esce mai di casa senza un filo di trucco per sentirsi più sicura. In Italia una statistica rivela che circa 18.000 persone sono morte per suicidio e disturbi alimentari. Nonostante per tanti motivi io non mi piaccia, non arriverei mai a tanto, perché credo che la vita sia un dono.

Se potessi, a tutte le persone che si sentono come me, che vorrebbero farla finita perché non si accettano e non si sentono accettate, direi: "Non fatevi del male, non toglietevi la vita, perché così fate male a voi e alle persone che vi vogliono bene" E vorrei dare anche un altro consiglio alle persone che ’bruciano le tappe’: "Pensate prima di iniziare a fumare, bere o drogarvi, pensate bene prima che sia troppo tardi per rimediare allo sbaglio che avete fatto".

In Italia ci sono circa 435mila persone che sono morte a causa dell’abuso di sostanze nocive distruggendosi lentamente. Quindi anche se ci sono degli alti e bassi nel percorso della vita, bisogna affrontarli andando avanti, perché nonostante ciò la vita è bella.

Iammarino Melania della classe 3ª C della scuola media di Savignano