
L’ambasciatore Marco Alberti mentre consegna le credenziali al presidente dell’Albania Bajram Begaj
Incarico strategico e prestigioso per l’ambasciatore cesenate Marco Alberti, figlio del pediatra Arturo fondatore della Ong Avsi e dell’associazione Orizzonti, nato in Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, 52 anni fa durante uno dei lunghi soggiorni all’estero della sua famiglia d’origine. Da qualche giorno è stato ufficialmente incaricato come ambasciatore italiano in Albania. Arriva dalla gelida Astana dove per tre anni ha imbastito le relazioni tra Italia e Kazakistan. Ha iniziato la sua carriera diplomatica nel 2000. Precedentemente distaccato in Enel come responsabile Affari Internazionali, nel 2003 la sua prima missione all’estero presso l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires in qualità di Vicario dell’Ufficio Politico e Capo dell’Ufficio Stampa e Comunicazione, per poi assumere le funzioni di Console Aggiunto a New York nel 2008. La notizia del suo incarico in Albania - Paese al centro dell’attenzione politica italiana soprattutto negli ultimi tempi in cui il governo Meloni ha deciso di allestire in quel territorio due centri per il trattenimento di richiedenti asilo - era già nota ma solo in questi giorni ne ha dato notizia ufficiale lui stesso con un post su un social network commentandola cosi: "Ciao Albania! Felice di essere qui come Ambasciatore d’Italia. Due persone amiche, tanto lavoro da fare insieme. Consegnate le credenziali al presidente Begaj. Grazie dell’accoglienza presidente. Inizia il lavoro. Un’amicizia che diventa partnership strategica. Un saluto al popolo albanese, alle sue autorità e alla comunità italiana che vive e lavora in questo Paese".
E non mancano sotto al suo saluto curiose richieste da parte di qualche albanese, come quella che chiede il ripristino dei collegamenti gratuiti con le antenne Rai, perché (specchio dei tempi) "negli anni ‘90 l’Italia offriva questi canali gratuitamente e quasi tutta la popolazione parlava italiano, mentre oggi i giovani albanesi non parlano italiano ma solo albanese e inglese". L’entusiasmo con cui Alberti rende pubblico il suo nuovo incarico è in linea con un personaggio che ben rappresenta gli scambi, anche nel tempo, tra Italia ed Albania. "Colgo ogni opportunità - aveva commentato in una intervista di qualche tempo fa - per rappresentare al meglio il Paese. I diplomatici sono nomadi: arrivano sapendo di partire, vietato sprecare anche solo istante. Si lavora molto, ma parte del lavoro è scoprire il Paese che ci ospita". E’ sposato con Lucia e padre di tre figli.
Elide Giordani