
I prodotti alimentari sono aumentati del 2,3% nel corso dell’anno. Elettricità, gas e altri combustibili sono risultati in calo del 14,3%
Il 2024 ha registrato un rallentamento nella crescita dell’inflazione nella provincia di Forlì-Cesena, dove la variazione media annuale risulta inferiore sia alla media regionale (+1,0%) che a quella nazionale (+1,0%). L’aumento dei prezzi riguarda tutti i tipi di spesa, esclusi l’ambito comunicazioni e il capitolo "abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili". Dall’analisi degli indici Istat, emerge in ogni caso come nei mesi di novembre e dicembre 2024 sia stata registrata una ripresa dell’inflazione rispetto alle flessioni tendenziali del trimestre agosto-ottobre.
Nell’anno passato, la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo Istat nel nostro territorio provinciale, rispetto al 2023, è stata di +0,5%, dato in netto calo rispetto alla variazione medio annua dell’anno precedente (nel quale era stato rilevato un +5,3% rispetto al 2022). Il mese con l’inflazione maggiore è stato marzo, con il +0,9% registrato, mentre nei due mesi di settembre e ottobre è stata registrata una deflazione, seppur lieve (-0,1%). A novembre e dicembre abbiamo invece assistito ad una risalita dei prezzi (rispettivamente 0,4% e 0,5%), ma il livello inflattivo è stato comunque contenuto rispetto a quello di Emilia-Romagna e Italia.
La provincia di Forlì-Cesena si colloca all’ultimo posto sia nella graduatoria regionale riguardante la variazione media tendenziale gennaio-dicembre sia in quella concernente la variazione annua nel mese di dicembre. Parlando di divisioni di spesa, invece, un altro dato che emerge dall’analisi in questione è che il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi da gennaio a dicembre 2024 abbia riguardato il capitolo "istruzione" (+4,4%), seguito da "bevande alcoliche e tabacchi" (+2,5%) e "prodotti alimentari e bevande analcoliche" (+2,4%).
Nella graduatoria delle province più care del 2024, infine, Forlì-Cesena si posiziona al sessantaseiesimo posto su 78, con un rincaro medio annuo per famiglia pari a 136 euro. Tra le regioni più care, invece, l’Emilia-Romagna si trova al settimo posto con un rincaro annuo medio di 264 euro.
Giacomo Lippi