PAOLO MORELLI
Cronaca

L’edificio ex Gessi torna all’asta. Il Comune lo cede per 510mila euro

Quarto tentativo di vendita per l’immobile in stato di abbandono e degrado ormai da 16 anni

Quarto tentativo di vendita per l’immobile in stato di abbandono e degrado ormai da 16 anni

Quarto tentativo di vendita per l’immobile in stato di abbandono e degrado ormai da 16 anni

Nessuno vuole acquistare l’edificio dove fino a 16 anni fa c’era il ristorante I Gessi, in via Del Monte 1534, al centro di un ampio terreno che si trova ai piedi della Basilica del Monte. Il Comune di Cesena sta cercando un acquirente e nei giorni scorsi ha pubblicato un bando d’asta abbassando sensibilmente il prezzo base. È la quarta volta che l’immobile dei Gessi va all’asta. La prima fu nel 2023, con un prezzo base di 640.000 euro, ma l’asta andò deserta. Seguirono altri due bandi, entrambi con prezzo base ribassato di poco, 637.000 euro, nell’ottobre 2023 e nel marzo dell’anno scorso, sempre senza alcun esito. Ora sembra che il Comune abbia capito che al prezzo di 640.000 euro o giù di lì nessuno compra, per cui ha pubblicato un nuovo bando, che comprende anche altri cinque immobili di proprietà comunale, che per I Gessi ha come prezzo base 509.840 euro, il 20% in meno della base del primo bando. Per presentare le offerte c’è una decina di giorni di tempo: il termine, infatti scadrà alle ore 13 di lunedì 24 marzo. Perché è così difficile vendere un immobile che si trova in una posizione invidiabile, immerso in un grande parco verde a poche centinaia di metri dal centro e con una visione panoramica sull’intera citta? Le motivazioni possono essere molteplici: in primo luogo la fama sinistra dell’edificio di proprietà pubblica che negli anni Settanta e Ottanta aveva ospitato emittenti radiofoniche e televisive, poi era diventato il regno di sbandati e spacciatori. All’inizio degli anni Duemila sembrava che il Comune avesse finalmente imboccato una strada maestra: aveva dato l’immobile in concessione per 25 anni a una società di ristoratori in cambio dei lavori di ristrutturazione, ed era nato il ristorante I Gessi che si era subito imposto sul mercato grazie alla conduzione professionale e alla posizione favorevole. Ma nel 2009 arrivò la mazzata: con un pastrocchio tipico di un’amministrazione che si riteneva al di sopra di leggi e regolamenti e indenne da controlli, il Comune aveva dato in concessione per 25 anni un immobile con un’ampia veranda che non avrebbe potuto essere realizzata, ma che era stata autorizzata in via provvisoria per cinque anni, col tacito accordo che l’autorizzazione sarebbe poi stata rinnovata ogni volta che scadeva. Ma qualcosa era andato storto e la Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo sequestrando 67 pratiche e mandando a processo l’assessore all’Urbanistica Giorgio Andreucci che subì ben tre processi conclusi con altrettante condanne in primo grado.