
Lei, un’imponente Annunziata
L’impatto visivo e quello emozionale che ne consegue sono molto forti: "Lei" ti accoglie dall’interno della chiesa di Sant’Agostino con quel suo sorriso appena accennato, gli occhi abbassati alla propria destra , eppure invitanti, quasi a voler dire timidamente: "entra e conosciamoci". Fino al 28 gennaio, nella splendida chiesa del Vanvitelli chiusa al culto, è in visione la mostra di Mauro Drudi "Lei, una riflessione pittorica sulla donna". L’artista cattolichino ha allestito lungo il lato destro della navata un’imponente installazione che riproduce il volto dell’Annunziata, soggetto che Antonello da Messina realizzò, olio su tavola, nel 1476. Lungo una parete di supporto di 38 metri disposta a semicerchio per un’altezza di 4 metri, mille Annunziata, di varie dimensioni (la più grande è di due metri), colori, in controluce, in negativo, o particolari di quel volto, gli occhi, la bocca, il naso e le guance, si ripetono, uguali e sempre diversi. "Ogni pezzo- precisa Mauro Drudi -, è un pezzo unico dipinto a mano, prima a matita poi a pennello. La stilizzazione pop non è un lavoro di bricolage ma di chiaroscuro, estremizzato, fino ad ottenere una linea retta che divide la luce dall’ombra". La contemporaneità di "Lei" sta anche nei materiali su cui viene interpretata: legni di cantiere, vecchi bauli, resti di capanni da spiaggia, bancali di betulla e pezzi di alveari.
Raffaella Candoli