
Maderna dalla radio al palco. Va in scena ‘Don Perlimplin’
Si intitola "Don Perlimplin, ovvero Il trionfo dell’amore e dell’immaginazione", l’opera di Bruno Maderna, musicista al quale è dedicato il Conservatorio cesenate (oggi Maderna-Lettimi), che congiuntamente i Dipartimenti di canto e di musica elettronica portano in scena al teatro Bonci, giovedì alle 20.30. Si tratta di un innovativo progetto fuori dagli schemi tradizionali, realizzato intorno all’opera radiofonica che Maderna, scomparso 50 anni fa, trasse da un dramma del 1933 di Federico Garcia Lorca, in occasione del Premio Italia del 1962, e che fu trasmesso in prima assoluta sul terzo canale Rai il 12 agosto dello stesso anno. "Oltre che un doveroso omaggio al geniale compositore – sostiene l’assessore alla Cultura Carlo Verona -, tra i più significativi dell’avanguardia del secondo dopoguerra, direttore d’orchestra e fondatore dello Studio di Fonologia della Rai di Milano, la messa in scena consente di far conoscere al pubblico e valorizzare la figura di un artista poco conosciuto, forse anche a molti di noi cesenati, che considerava la musica più come un fatto sociale che intellettuale, come patrimonio e risorsa condivisa e che intendeva avvicinare gli spettatori ad una musica non convenzionale".
Soffermiamoci infatti, sulla non convenzionalità dell’operina, una forma simbiotica tra suono e parola: "Nel mettere in musica tutto il dramma che Garcia Lorca aveva previsto solo per alcuni intermezzi – chiarisce il flautista Manuel Zurria, cui è affidato il ruolo di dare ‘voce’, col suo strumento, al protagonista su di una partitura non scritta -, Maderna radicalizza l’idea del poeta spagnolo". Dunque, Bruno Maderna scrisse l’opera per la radio e qui sta l’operazione decisamente innovativa del Conservatorio cesenate-riminese di portarla addirittura su di un palcoscenico. "La trama – racconta il direttore dell’orchestra Andrea Cappelleri -, è quella di un uomo che vive in mezzo ai libri, e viene convinto a prendere moglie dalla propria governante Marcolfa. Sposerà la giovane Belisa, attratta solo dai suoi soldi, che lo tradisce già alla prima notte di nozze. Perlimplin ama sinceramente la donna cui indirizza lettere d’amore, fingendosi un misterioso spasimante. Belisa avrà con quest’ultimo un incontro notturno scoprendo che l’amante su cui ha fantasticato altri non è che suo marito, il quale si suicida davanti a lei. Don Perlimplin ‘parla’ con la voce di un flauto solista, gli interventi della suocera sono affidati a un quintetto di saxofoni, il personaggio di Belinda (la soprano Laura Zecchini) canta, ma la sua voce è rielaborata elettronicamente e diventa uno straniato madrigale. Ci sono alcuni ruoli recitati da Alda Caiello e Stefano Vizioli e la voce di un narratore, il tutto diviso in quattro quadri. Oggi, con la tecnologia ‘live electronics’ (di Mattia Mazzocchio)è possibile un’esecuzione del Don Perlimplin quasi interamente dal vivo. Sono due i momenti di approfondimento sul compositore Maderna e sull’opera proposta che il Conservatorio ed Ert organizzano nell’ambito del ciclo "Conversando di teatro": oggi alle ore 18, nella Sala Dallapiccola del Conservatorio, il maestro Carlo Boccadoro, consulente artistico della Stagione musicale 23-24 di ERT a Cesena, dialoga con la musicologa Monica Boni, docente di Storia della Musica e Bibliotecaria dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti, intorno alla figura di Bruno Maderna (Incontro con Bruno); giovedì stesso alle 18, nella Sala Morellini del teatro Bonci, la professoressa associata in Musicologia e Storia della Musica dell’Università di Bologna Anna Scalfaro e Enrico Pitozzi, docente e Coordinatore del corso di Laurea in Discipline della musica e del teatro, introducono l’opera Don Perlimplin (Figure del suono).