Memoria dell’Olocausto. Gli studenti ‘curano’ le pietre d’inciampo

Gli alunni della scuola media ‘Viale della Resistenza’ hanno lucidato le installazioni che ricordano i cittadini ebrei deportati e uccisi dai nazisti.

Memoria dell’Olocausto. Gli studenti ‘curano’ le pietre d’inciampo

Memoria dell’Olocausto. Gli studenti ‘curano’ le pietre d’inciampo

Ieri mattina, in occasione dello Yom HaShoah o ‘Giornata del ricordo dell’Olocausto’, che si tiene ogni anno in ricordo dei 6 milioni di ebrei che furono uccisi durante l’Olocausto dai nazisti, gli studenti delle classi 3^B, 3^D e 3^G della scuola secondaria di primo grado ‘Viale della Resistenza’ hanno dato avvio al progetto ‘La cura dell’inciampo’, che consiste nel lucidare queste piccole installazioni d’ottone che di fatto rappresentano le tessere di un grande mosaico che dal 2021 hanno inserito Cesena nella rete europea della memoria.

Le pietre d’inciampo sono piccoli monumenti collettivi collocati dall’Amministrazione comunale davanti alle abitazioni da cui le famiglie di ebrei cesenati furono prelevate tra il 1943 e il 1944, negli anni della seconda guerra mondiale, per essere deportate nei campi di concentramento nazisti. Si tratta di piccoli blocchi che fanno mentalmente inciampare: chi si ferma un attimo scopre i nomi delle famiglie deportate, le date di arresto e morte e le rispettive storie. Per loro natura tuttavia si trovano in luoghi di passaggio e spesso corrono il rischio di essere trascurate, per questa ragione hanno bisogno di attenzione e cura per essere sempre brillanti e visibili. Il progetto presentato dalla scuola ‘Viale della Resistenza’ e curato insieme all’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena ha lo scopo di combattere l’indifferenza attraverso l’inciampo provocato dalla brillantezza delle pietre che gli alunni hanno lucidato soffermandosi in corso Comandini 54 dove abitavano le sorelle Diana e Dina Jacchia, piazza del Popolo 33, da cui furono prelevati i Saralvo, e Corso Garibaldi 26, casa delle sorelle Forti.

"L’inciampo – commentano il Dirigente Donato Tinelli e le insegnanti che hanno coordinato il progetto, Claudia Viroli, Monica Giunchi e Donatella Mariani – è quell’intoppo che rallenta i passanti, cattura il loro sguardo verso la ferita degli errori del passato, dello sbaglio dal quale, attraverso l’azione educativa, possiamo apprendere una lezione da mettere al servizio della crescita. Lucidare le pietre significa anche prendersi cura di qualcosa, curare per scongiurare la recidiva". Questa azione di memoria e cura, patrocinata dall’Amministrazione comunale, potrà essere estesa a tutte le scuole della città che vorranno aderire all’iniziativa nell’ambito di percorsi di studio e approfondimento.