REDAZIONE CESENA

Mignani non ha mai subito tanti gol Cesena, si pensa alla difesa a 4?

A Bari il mister sfiorò la A con una media di meno di una rete incassata a match, in C mai oltre l’1,57, qui è a 1,88

L’allenatore Michele Mignani studia le mosse per correggere i problemi in difesa

L’allenatore Michele Mignani studia le mosse per correggere i problemi in difesa

I cinque gol incassati domenica dalla Sampdoria hanno fatto precipitare il Cavalluccio in fondo alla classifica delle difese più ermetiche. Diciassette gol subiti, 8 nelle ultime due gare, addirittura peggio del fanalino di coda Frosinone che di reti ne ha prese una in meno. La classifica per il momento si salva perché davanti i gol si fanno: 16 le marcature all’attivo, meglio dei bianconeri solo a Sassuolo e Pisa che hanno esultato entrambe 19 volte, ma urge ugualmente blindare la porta di Pisseri perché difficilmente si raggiungono i risultati, leggi salvezza tranquilla, se non si rende dura la vita agli attaccanti avversari. Lo score negativo, in fatto di reti al passivo, non è tra l’altro un tratto che contraddistingue il curriculum di mister Michele Mignani. Il Cesena in queste prime dieci gare di campionato ha una media di quasi due gol subiti a partita, 1,88 per la precisione, e mai il tecnico ligure aveva toccato fondali così bassi. Il dato statistico del Cavalluccio è praticamente doppio rispetto a quello del Bari, sempre targato Mignani, dell’annata 2022/2023 che incassava meno di una rete a match (0,95) e non a caso sfiorò la serie A.

Una cura della fase difensiva che, guardando i numeri, l’allenatore bianconero ha affinato nel corso della carriera: prendendo infatti in considerazione solo i campionati professionistici da lui disputati come mister si vede che ad Olbia (In C, stagione 2015/2016) la sua difesa aveva una media di 1,57 reti subite a partita, quindi nelle due annate successive a Siena, sempre in C, si assestò ad 1,12, poi a Modena, ancora in terza serie, arrivò ad abbassare il dato fino ad ottenere una media di 0,83. Nelle due stagioni al Bari, una in C e l’altra in B, mantenne complessivamente una media di 0,9, poi nell’ultima esperienza, prima del trasferimento in Romagna, quella dello scorso anno a Palermo, quando subentrò ad Eugenio Corini a sette giornate dalla fine, su 10 gare disputate, compresi i playoff, subì 11 gol, poco più di uno a partita.

La considerazione doverosa è sul modulo: Mignani ha quasi sempre adottato una difesa a quattro, a parte la parentesi di Palermo dove si è affidato ai tre difensori e quest’anno a Cesena dove si è scelto di dare continuità al lavoro della scorsa stagione. Il Cavalluccio di Toscano giocava a tre e ha chiuso come miglior difesa della C, con l’opzione però di passare a quattro in caso di necessità. Che sia questa la soluzione a cui si sta pensando per arginare l’emorragia di gol subiti? E’ anche vero che dei 17 gol incassati, 7 sono arrivati su calci piazzati ed in questo caso c’entra più l’attenzione dei singoli che il modulo e se fossero stati azzerati, o quasi, gli errori su calci d’angolo e punizioni a sfavore si rientrerebbe su medie più normali. Tocca comunque a Mignani trovare in fretta la soluzione al problema dei gol subiti, con segnali positivi attesi già sabato contro il Brescia, anche perché la terza sconfitta consecutiva potrebbe minare le certezze di una squadra che finora ha anche fatto vedere un buon calcio.

Andrea Baraghini