REDAZIONE CESENA

Mignani: "Porta inviolata, gara di sostanza". Il bomber: "Volevamo riscattarci subito"

L’allenatore centra l’obiettivo: "Bella risposta dei miei". Shpendi tranquillizza tutti: "Solo una botta a fine gara, sto bene"

L’allenatore centra l’obiettivo: "Bella risposta dei miei". Shpendi tranquillizza tutti: "Solo una botta a fine gara, sto bene"

L’allenatore centra l’obiettivo: "Bella risposta dei miei". Shpendi tranquillizza tutti: "Solo una botta a fine gara, sto bene"

Serviva vincere ed alla fine i tre punti sono arrivati. Dopo due sconfitte consecutive, infatti, non si poteva tentennare ancora, la serie B è un torneo che non perdona e basta un attimo per ritrovarsi ad annaspare in cattive acque. Vittoria portata a casa, sofferta ma di sicuro meritata e per Michele Mignani va bene così. "Abbiamo fatto una grande partita di sacrificio – le prime parole del tecnico nel dopo gara –. Magari è stata meno bella e pulita di altre, ma di sostanza e penso che i ragazzi abbiano anche dato una grande risposta di attaccamento alla maglia e al loro lavoro. Quando si vince si guardano sempre le cose belle, mentre quando si perde si vedono solo le brutte, ma noi addetti ai lavori non possiano nasconderci e dobbiamo analizzare l’insieme. Non abbiamo preso gol e questa è una cosa importante. Colgo l’occasione poi per mandare un messaggio e per fare i complimenti a Pieraccini, che era tanto che non metteva piede in campo e ha dimostrato cosa vuol dire crescere nel Cesena e giocare per il Cesena. Mi ha fatto piacere, anche se non avevo dubbi e vorrei che tutti avessero questo spirito". Tavsan dal primo minuto una novità, che Mignani spiega così: "In realtà non abbiamo cambiato molto rispetto a quello che abbiamo fatto dall’inizio dell’anno. E’ stato cambiato solo l’uomo da affiancare a Shpendi, il modulo sarebbe stato lo stesso se ci fosse stato Kargbo o Antonucci. Sulla prova di Tavsan penso che abbia fatto bene, sono contento per lui, la partita di oggi deve essere però una spinta a fare sempre meglio anche perché voglio che tiri fuori quello che ha, secondo me è ancora tanto". Singoli a parte il mister continua calcando l’accento sul fatto di aver mantenuto la porta inviolata, prima di ieri era successo solo a Palermo: "Non aver preso gol incide molto, dobbiamo riuscire a dare continuità a questo tipo di atteggiamento. Nel calcio conta fare una rete in più dell’avversario e noi a volte ci siamo riusciti, ma oggi (ieri, ndr) la richiesta per la squadra era quella di essere più compatti, meno sbarazzini e più concreti, consegne che i ragazzi hanno rispettato nella maniera giusta".

Le ultime parole sono sulle condizioni di Shpendi, uscito zoppicante per una botta al ginocchio: "Mi viene una battuta che tale deve essere. Ho visto che quando c’era da tornare aveva dolore, quando invece c’era da andare in avanti stava bene. Scherzi a parte spero che stia bene e che non sia nulla di grave, in settimana vedremo".

Due rigori trasformati con incredibile freddezza, in campionato alla fine sono sei in totale le reti realizzate. Per Cristian Shpendi è cambiata la categoria ma non il vizio di fare gol. "Verso la fine della partita ho preso una botta – racconta –. E’ stato solo un colpo che mi ha dato un po’ di fastidio, però tutto bene. Sapevamo che dovevamo riprenderci dalle due sconfitte precedenti, dove avevamo subito tanti gol, ed inoltre sapevamo che dovevamo aggredire subito la partita, giocando in casa nostra. È stato quello che abbiamo fatto, siamo partiti con uno spirito diverso rispetto alle ultime partite, molto più grintosi ed in questo modo siamo riusciti a portare a casa casa il risultato". La squalifica di Kargbo e le non perfette condizioni di Antonucci hanno costretto ad optare per altre scelte, ma con Tavsan vicino nessun problema per lui: "Giocare al fianco di Tavsan per me non cambia molto. Conosco le caratteristiche di Kargbo e quelle di Tavsan e riesco a adattarmi ad entrambi". Sull’ennesimo gol annullato: "Ho sentito il difensore ma non pensavo che la mia spinta fosse esagerata". Le ultime parole sui rigori realizzati: "ll primo me l’ha intuito mentre il secondo ho capito che il portiere poteva buttarsi dallo stesso lato e l’ho aspettato calciando dall’altra parte".

Andrea Baraghini