
La rete di Marilungo nella semifinale di ritorno dei playoff finita 1-1 (Foto Ravaglia)
A Modena non hanno dimenticato. Anzi, hanno ancora il tarlo, una montagna di rammarico, sono infatti convinti che se in quell’andata di semifinale playoff contro il Cesena (8 giugno 2014) avessero potuto contare anche su Babacar, Granoche e Rizzo (tutti assenti al Braglia) sarebbe andata diversamente e in finale per la A con il Latina sarebbero approdati i canarini. Probabilmente avrebbe avuto così un copione ben diverso la storia del club gialloblù a quel tempo di Antonio Caliendo che portò al fallimento nel 2017. Invece in quell’infuocato (non solo per il clima) pomeriggio di giugno a Modena ebbe la meglio (1-0) il Cesena di Bisoli che colpì in contropiede con il micidiale Marilungo decisivo nel ritorno nella massima serie completato poi nella finale di Latina. Certo tra i gialli mancavano elementi fondamentali (soprattutto qui sta il rimpianto emiliano) come Granoche, Babacar e Rizzo, ma la coppia di attaccanti era regolarmente in campo pochi giorni prima sempre al Braglia quando per la quarantaduesima giornata (30 maggio 2014) il Cesena resistette (0-0) evitando il preliminare playoff (che il Modena superò contro lo Spezia) classificandosi al quarto posto a 66 punti, emiliani al quinto a 64.
Lo snodo cruciale fu quello: Cesena davanti al Modena nella stagione regolare, quindi in vantaggio nella dinamica spareggi. Va anche sottolineato che all’andata (il 29 dicembre 2013) in Romagna era stato 1-1; in vantaggio i padroni di casa con Capelli al 36’ e subito dopo replica ospite con Molina. In quella semifinale del Braglia dove i bianconeri si portarono decisamente avanti nei lavori di qualificazione all’ultimo atto playoff, la formazione ospite era: Agliardi, Capelli, Volta, Krajnc, Renzetti, Cascione (80’ Alhassan), D’Alessandro (69’ Camporese), De Feudis, Gagliardini, Defrel, Marilungo (84’ Rodriguez).
Decise un guizzo di Marilungo incontenibile in velocità. Il rammarico dei padroni di casa si amplificò all’ennesima potenza (avrebbero dovuto avere la meglio con almeno due gol di scarto per raggiungere la finale) l’11 giugno al Manuzzi questa volta con i bomber Babacar e Granoche in campo. Fu un 1-1 ma dopo un paio di minuti proprio il potente attaccante senegalese vestito di gialloblù colpì con una bordata la traversa (sotto alla Curva Mare) che balla ancora. Il Cesena di Bisoli aveva però le spalle molto larghe; scampato il pericolo fu sempre sul pezzo, andò in vantaggio con il solito Marilungo (incubo per gli emiliani) al 75’ e poco importò il pari emiliano a un quarto d’ora dalla fine di Manfrin. La finale era bianconera, lo splendido trampolino di lancio che a Latina portò la serie A. E a Modena fanno molta fatica a dimenticare.