
Oasi di Montetiffi ridotta, proteste in Regione
Silvia Zamboni capogruppo di Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha presentato un’interrogazione sull’Oasi di Montetiffi, storica frazione di Sogliano al Rubicone, inerente la decisione della Regione di ridurne drasticamente la superficie.
La giunta regionale il 3 luglio ha approvato una delibera con la quale amplia il territorio a disposizione dell’utilizzo faunistico-venatorio del patrimonio demaniale forestale regionale nell’area di Forlì-Cesena. In pratica viene consentita la caccia in aree dove prima era vietata. Il provvedimento regionale deciso per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale, modifica i confini di diverse Oasi nel territorio provinciale di Forlì-Cesena: Rio Cozzi, Montetiffi, Quarto e San Valentino e della zona di ripopolamento e cattura Monte Forche.
Il ridimensionamento maggiore è nell’Oasi di Montetiffi, un’importante area protetta istituita dalla Regione nel 2020 che interessa amministrativamente i comuni di Mercato Saraceno e Sogliano al Rubicone. Il sito comprende nove habitat di interesse comunitario, di cui quattro sono prioritari, che coprono complessivamente il 37% dell’intera superficie. L’ambiente, inoltre, è caratterizzato da una considerevole biodiversità di tipo floristico-vegetazionale.
La giunta regionale ha ridotto di oltre la metà la superfice agro-silvo-pastorale dell’Oasi di Montetiffi portandola da 1.092 ettari a 409 ettari. Tale riperimetrazione è finalizzata ad un più efficace contenimento del cinghiale consentendone la presenza e l’abbattimento con l’utilizzo di tutte le forme di caccia consentite.
Contro questa decisione, lo scorso 31 luglio è stata lanciata una petizione sulla piattaforma www.change.org indirizzata alla Regione Emilia-Romagna, a Tania Bocchini sindaca di Sogliano al Rubicone, alla Provincia di Forlì-Cesena e all’Ispra per bloccare la delibera regionale per almeno un anno e aprire un tavolo di concertazione in cui abbiano voce in capitolo tutte le parti interessate per trovare soluzioni condivise ai problemi.
Dice Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa: "Condivido le preoccupazioni dei promotori della petizione contro il forte ridimensionamento dell’Oasi di Montetiffi. L’oasi di Montetiffi è un territorio ricco di boschi, sentieri e fiumi, ma anche di arte e cultura. I numerosi turisti e camminatori saranno costretti a condividere con i cacciatori i sentieri dell’alto Rubicone, o addirittura a rinunciare del tutto a frequentare quei sentieri nei periodi di caccia. Ho chiesto alla Giunta se, prima di approvare la delibera, abbia valutato ed escluso che la drastica riduzione della superficie dell’Oasi di Montetiffi, finalizzata a consentire l’attività venatoria in una vasta area naturale protetta, possa compromettere la sicurezza delle persone che abitano nell’Oasi e i turisti e i camminatori che la frequentano. Per i Verdi le misure di contenimento del cinghiale non dovrebbero andare a detrimento dell’ambiente, della sicurezza delle persone e della libera fruizione delle aree protette. Con l’interrogazione - conclude - sollecito la Giunta ad accogliere la richiesta dei 400 firmatari della petizione di aprire un tavolo di concertazione al fine di trovare soluzioni condivise".