ELIDE GIORDANI
Cronaca

Cesena, Palazzo Guerrini Bratti all’asta per 1,9 milioni

Lo storico edificio di via Chiaramonti è stato pignorato su istanza di due imprenditori cesenati. La gara fissata per il 28 marzo

Palazzo Guerrini Bratti in via Chiaramonti

Palazzo Guerrini Bratti in via Chiaramonti

Cesena, 9 febbraio 2023 – Pignorato e messo all’asta. Si apre una nuova fase, non si sa quanto più o meno infelice, dell’ultimo tormentato tratto di vita dello storico e prestigioso palazzo Guerrini Bratti che allinea la sua bella facciata affrescata sulla via Chiaramonti. Lo ha deciso il tribunale di Forlì il 27 settembre scorso a seguito della rivendicazione di chi nel 1999, ossia gli imprenditori cesenati Biguzzi e Gollinucci, aveva acquistato la nuda proprietà del palazzo dal conte Leonfrancesco Guerrini Bratti, deceduto ultranovantenne nell’ottobre del 2002. Come si ricorderà quella cessione, poi annullata, ha indotto gli eredi ad avviare una battaglia giudiziaria che è durata 14 anni e in cui si è dimostrato che Leonfrancesco fu vittima di circonvenzione e il palazzo spettava di diritto agli eredi, ossia l’attore Orso Maria Guerrini e la sorella Ilaria, nipoti di Leonfrancesco.

Gli imprenditori cesenati pagarono all’epoca 800 milioni delle vecchie lire che si sarebbero volatilizzati e, dunque, mai furono restituiti agli acquirenti benché la vendita fosse stata annullata. Negli ultimi quattro anni il palazzo è stato messo in vendita ma non ha trovato acquirenti. Ed eccolo l’ultimo scalino di una storia triste che vede un bene di grande valore storico ed artistico nella deriva della complicata ricerca di una nuova vita resa assai difficile dai vincoli, peraltro legittimi, del ministero dei Beni Artistici. E si formalizza nell’occasione anche il suo valore attuale: il palazzo ha un costo stimato in 2.568.000 euro. La base d’asta parte da 1.926.000 euro, con rialzi minimi di 5 mila euro.

La gara è stata fissata per il 28 marzo in modalità telematica tra tutti coloro che avranno fatto pervenire una propria offerta attraverso buste telematiche. Ma è probabile che in questa prima seduta l’asta vada deserta. In questi ultimi quattro anni, infatti, c’è chi ha mostrato interesse per il palazzo ma l’acquisto non si è mai concretizzato. Se nessuno dovesse concorrere il palazzo torna in asta con un valore decurtato del 25 per cento, così fino alla vendita, e sarà il prezzo a decidere il passaggio ad una nuova proprietà. E chissà se davvero troverà nuova vita. Ciò che è certa è la sua collocazione tra i palazzi nobiliari più belli della città.

Costruit o tra il 1792 e il 1796 ha tra i suoi pezzi forti una magnifica galleria progettata da Leandro Marconi ed un arioso scalone che ospita "la più antica statua italiana della libertà", come sostiene carte alla mano lo stesso Orso Maria Guerrini. Gli ampi spazi tra via Chiaramonti e via Mura Federico Comandini, circa 1200 metri quadri su quattro piani, più terrazzi e ambiti esterni, risultano divisi in quattro diverse unità abitative, ma è in vendita come lotto unico. Ha soffitti in legno a cassettoni con decorazioni e pitture ed è certificato come in buone condizioni benché gli affreschi sulla facciata, che sono stati l’orgoglio del conte Leonfrancesco che amava visceralmente la sua antica magione, abbiano necessità di un intervento urgente poiché hanno perso la loro nitidezza originaria. Anche l’attore Orso Maria Guerrini ha più volte manifestato il suo attaccamento al palazzo ma, di fatto, la sua vita si svolge a Roma, così come quella della sorella Ilaria è a Firenze.