
La pesca è un’attività trainante per l’economia di Cesenatico
Anche i marinai di Cesenatico partecipano alla mobilitazione a tutela della categoria. A partire dal 28 gennaio alcuni esponenti manifesteranno e presidieranno il casello autostradale di Cesena Nord e Ravenna Porto. In testa ai manifestanti c’è Rpam, la Rete dei pescatori artigianali del Mediterraneo, di cui sul territorio sono esponenti Nevio Torresi e Ciccio Zizzo. La protesta riguarda lo stato di crisi di agricoltura, allevamento, artigiani e pescatori. La rete è nata meno di un anno fa, a seguito della protesta dei trattori di gennaio e febbraio 2024, che fece risaltare la grave crisi del settore agroalimentare. Fu creato il Coapi, un coordinamento autonomo per rappresentare il settore, tutelare le imprese di pesca e il variegato indotto che gravita all’interno dell’economia ittica generale.
"Siamo convinti – dice Torresi – che soltanto facendoci portavoce e costruendo i presupposti per una unità di filiera, si possano affrontare e dare soluzioni alla grave crisi, figlia di politiche di gestione errate da parte dell’Unione Europea, che con le sue direttive e regolamenti ha solo dettato regole ed imposto diktat per le flotte comunitarie, creando un grande squilibrio tra le flotte europee e quelle degli altri Stati non UE, che si affacciano sul mare Mediterraneo. Diciamo basta con politiche di gestione che hanno portato il settore quasi al baratro; è sufficiente pensare come l’unico strumento che l’UE ha usato, per contrastare la riduzione degli stock ittici, sia stato ed è tuttora lo smantellamento della flotta tramite la demolizione delle imprese ed equipaggi".
Ci sono numeri che mostrano un settore in difficoltà: "Dal 1996 ad oggi, la flotta nazionale si è più che dimezzata insieme alla forza lavoro, passando da 24mila barche iscritte a 11.800. Gli strumenti comunitari messi a disposizione dei pescatori, come Sfop, Fep, Feamp e Feampa, senza tenere conto di un grande gap culturale e formativo insito nella categoria, che rappresenta un altrettanto grave problema da superare e ha di bisogno di interventi riqualificativi anche da un punto di vista sociale e professionale, ha aggravato la nostra situazione socio-economica. Noi sosteniamo che la sostenibilità eco-ambientale deve camminare in parallelo con quella sociale ed economica dei pescatori. Noi siamo i primi a volere salvaguardare il mare, per poter avere noi stessi un futuro".
La Rpam chiede un ritorno al passato: "Dobbiamo tornare a far gestire le vendite all’ingrosso direttamente dalle cooperative di pescatori, valorizzandolo e creando una diversificazione dello sforzo di pesca, creando attività collaterali come la vendita al minuto, la trasformazione dei prodotti ittico e una ristorazione tipica locale".
Giacomo Mascellani