LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Polizze più salate dopo l’alluvione. Stangata per assicurare l’auto

In Romagna le compagnie hanno applicato forti rincari per la copertura dei danni da calamità naturali

Auto sommerse dal fango durante l’alluvione del maggio 2023, in alto il broker assicurativo Paolo Golinucci Il tema dei rincari è reale,. i rialzi possono arrivare a essere conteggiati con percentuali a due cifre»

Auto sommerse dal fango durante l’alluvione del maggio 2023, in alto il broker assicurativo Paolo Golinucci Il tema dei rincari è reale,. i rialzi possono arrivare a essere conteggiati con percentuali a due cifre»

Le catastrofi non si dimenticano. Nel territorio di Cesena l’alluvione del maggio 2023 resterà una profondissima e indelebile cicatrice, prima di tutto per chi ha dovuto fare i conti con gli aspetti peggiori della tragedia, che ha strappato tre vite umane e causato danni immensi. Le catastrofi non le dimenticano però nemmeno le compagnie assicurative, che all’indomani di quanto accaduto in Romagna hanno in molti casi deciso di rivedere al (sensibile) rialzo i loro listini dedicati a chi cerca protezione proprio contro le calamità naturali. A tutela degli immobili, prima di tutto, ma anche dei beni mobili come le auto. A segnalarlo al Carlino sono stati i diretti interessati e cioè alcuni automobilisti che al momento di mettere mano alla carta di credito, si sono visti lievitare gli importi dovuti. Non a causa di incidenti con responsabilità, ma in seguito ai costi rivisti da parte di chi ha ricalcolato le proprie tabelle di rischio.

"Il tema è reale - commenta il broker assicurativo Paolo Golinucci – e spazia su più fronti. Il prezzo in effetti non è l’unica questione da affrontare, anzi, è proprio parlando di quello che serve fare molta attenzione. La corsa al ribasso per strappare l’accordo economicamente più vantaggioso spesso nasconde insidie. Perché magari un cliente si ferma a leggere ‘copertura dai danni ambientali’ e si sente pienamente tutelato. Non è sempre così. A volte sono previsti gli allagamenti, cioè i danni causati da intensa pioggia, ma non le alluvioni, che sono invece frutto di esondazioni. Allo stesso modo per chi vive in riviera c’è da tenere in conto le mareggiate, che sono diverse da entrambi i termini precedenti. Insomma, una volta che si decide di proteggere il proprio patrimonio, serve essere attenti a quello che si sottoscrive". Mentre in ampie zone d’Europa il tema di assicurare le proprietà mobili o immobili è sdoganato se non come obbligo di legge, come prerequisito fortemente consigliato, in Italia le coperture assicurative continuano a essere viste quasi esclusivamente come un costo. "Nel nostro Paese – prosegue Golinucci – c’è solo un 5% di imprese che attualmente è coperto contro le catastrofi naturali. Era stato annunciato l’obbligo da inizio 2025, ma i tempi stanno slittando. Probabilmente anche perché ci si rende conto che le cifre da dover versare rappresenterebbero un problema per molti imprenditori. E perché sì, le tariffe stanno aumentando".

Arriviamo quindi al tema dei costi, a partire da quelli coi quali deve fare i conti l’automobilista che magari abita vicino al fiume Savio e vuole sentirsi più tutelato in caso di gravi imprevisti. "Gli aumenti ci sono, ma a creare una situazione ingannevole in relazione agli scatti più significativi sono spesso i modi attraverso i quali si concretizzano. Spesso le agenzie dispongono di particolari scontistiche extra da applicare ai loro clienti per abbassare i prezzi stabiliti dalle case madri, ma di questi tempi i pacchetti che includono le riduzioni sono in diminuzione e così può capitare che certi intermediari non ne abbiano più a disposizione. Così, mentre da una parte l’importo standard aumenta di qualche punto percentuale, a questo si aggiunge la mancata – o ridotta - scontistica. E’ chiaro che il cliente guarda al prezzo finale e con quello sott’occhio, i rialzi possono arrivare a essere conteggiati con percentuali a due cifre. Anche molto significative".