Il prof diventa prete: "Ora insegnerò la fede e cercherò di trattenere i ragazzi in parrocchia"

Altenio Benedetti, 66 anni, insegnante di Scienze in pensione. sarà ordinato sacerdote domenica dal vescovo. "Vocazione tardiva? No, coltivata a lungo"

Altenio Benedetti (ordinato diacono dal vescovo nel 2023)

Altenio Benedetti (ordinato diacono dal vescovo nel 2023)

Cesena, 12 aprile 2024 – Nella messa solenne in Cattedrale delle 18 di domenica, festa della Madonna del Popolo, il vescovo consacrerà sacerdote Altenio Benedetti (ordinato diacono dal vescovo nel 2023), 66 anni, già professore di Scienze naturali al liceo scientifico Righi e presidente della sottosezione cesenate dell’Unitalsi.

Benedetti, il 29 aprile scorso, le fu conferito da mons. Regattieri l’ordine del diaconato permanente. Poi è seguito l’ultimo tratto del percorso.

"Già era manifesta la vocazione di proseguire verso il presbiterato e così è avvenuto".

Vocazione sacerdotale affiorata in modo improvviso o maturata nel tempo?

"Fin da bambino ho avuto e alimentato il dono della fede. La vocazione è entrata nel vivo con l’ingresso al seminario regionale nel 2020".

L’anno della pandemia.

"Seguivo le lezioni a distanza, un anno molto duro per tutti, ma quella situazione ha favorito il raccoglimento".

Don’è nato?

"A Macerone, nel 1958, dove abito tuttora e fin da bambino sono sempre stato legato alla parrocchia. Vi svolgo da tanto tempo il servizio catechistico. Devo ringraziare tutti i parroci della mia vita, a partire da don Pino Zoffoli. Padre Antonio Stacchini, un cappuccino, e il benedettino don Gabriele Dall’Ara, dell’Abbazia del Monte, hanno instradato il mio percorso di fede".

Il seminario diocesano è vuoto, constatava desolato il vescovo di recente. Che fare?

"La situazione è molto preoccupante. Don Edo Dradi diceva: "Dio ci ha già pensato". Non angustiamoci oltre misura".

Per decenni è stato a fianco dei ragazzi. Insegnare è educare?

"Come potrebbe non esserlo? Ho cercato di pormi loro accanto e di accompagnarli. I ragazzi hanno popolato la mia vita".

Troppi lasciano le parrocchie dopo la Cresima .

"Bisogna moltiplicare le forze, sacerdoti e laici, per trattenerli, anche potenziando gli oratori".

Con quali esche?

"Con don Agostino Tisselli nella parrocchia di Macerone avevamo creato lo studio insieme in oratorio. Possono nascere tante belle esperienze, ci proverò da prete".

Farà ripetizione di scienze in oratorio?

"No, ma vorrei affrontare con i ragazzi problematiche come l’inizio e il fine vita oppure l’intelligenza artificiale, fornendo conoscenze e strumenti interpretativi per bene valutare"

Avrà una parrocchia presto.

"È nell’ordine delle cose, deciderà il vescovo Regattieri".

Che ad ottobre rassegnerà le dimissioni. La diocesi potrebbe essere affidata al vescovo di Forlì. Che cosa ne pensa?

"Spetta al papa decidere. I vescovi delle origini avevano diocesi piccole e ne beneficiò Sant’Agostino che così poteva seguire bene i suoi presbiteri e che ha anche potuto scrivere tutto quello che ha scritto. La vicinanza del vescovo è importante, spero che Cesena-Sarsina conservi il proprio".

Come si avvicina all’ordinazione?

"Con gratitudine a Dio per la grazia che ricevo e con tanta emozione".

Quando celebrerà la prima messa?

"Lunedì 15 aprile alle 7.30 all’abbazia del Monte. Domenica 28 alle 10 seguirà quella con la mia comunità parrocchiale nella chiesa del Sacro Cuore di Macerone".

Colleghi e studenti si sono sorpresi della sua vocazione?

"Forse quelli che non mi conoscevano nel profondo. Tanti mi sono stati vicino, lo saranno anche domenica e lunedì".