Operaio per una vita, diventa prete a 68 anni

Il diacono Claudio Boretti sarà ordinato sacerdote il 2 giugno in Duomo: "Sono cresciuto in collegio, volevo dedicare la vita agli altri"

Il diacono Claudio Boretti, classe 1955, verrà ordinato sacerdote il 2 giugno alle 18,30 in Duomo a Reggio dal vescovo Morandi

Il diacono Claudio Boretti, classe 1955, verrà ordinato sacerdote il 2 giugno alle 18,30 in Duomo a Reggio dal vescovo Morandi

Reggio Emilia, 2 aprile 2024 – Una vita da operaio e ora, in pensione, diventerà sacerdote a 68 anni. Il diacono Claudio Boretti, classe 1955, ha scelto di seguire la Fede. L’annuncio – una bella notizia per tutto il clero reggiano – è arrivato la mattina di Pasqua: lo ha detto lui stesso, al termine delle messe celebrate in chiesa. Boretti è stato ordinato diacono permanente dal vescovo Massimo Camisasca, in cattedrale a Reggio, il 14 ottobre del 2017. A consacrarlo come prete, questa volta sarà invece il vescovo Giacomo Morandi, nello stesso Duomo di Reggio, domenica 2 giugno. Salvo cambiamenti di programma la cerimonia di ordinazione è prevista per le 18,30.

"La mia vocazione è nata nel tempo: sono diventato diacono permanente nel 2017 – racconta emozionato Boretti –, ma si è rafforzata nel periodo del Covid: non potendo andare in Chiesa, mi mancava la celebrazione domenicale. Lì si è rinsaldata l’idea di poter celebrare per essere in comunione con la Chiesa e si è rafforzato il desiderio di essere sacerdote. Dopo la pandemia ne ho parlato con don Paolo, all’epoca parroco a Scandiano. Lui è stato per me uno sprone, un punto di riferimento e un esempio di sacerdozio. Mi ha aiutato". Poi, Boretti torna indietro con la mente: "Ho lavorato 42 anni e mezzo come operaio e magazziniere, ora sono in pensione da tempo. Negli ultimi anni in fabbrica avevo già cominciato gli studi teologici e i colleghi sapevano che avrei voluto dedicare la mia vita a questo. Sicuramente mi ha influenzato il mio passato: da fanciullo ero senza genitori, sono cresciuto in un collegio a Cremona, prima di essere adottato da una famiglia qui; e col tempo è maturato il desiderio di aiutare gli altri, soprattutto le persone sole e i bambini abbandonati". E ora, Boretti guarda avanti: "Deciderà il vescovo per me. Con la mia età sarebbe difficile guidare una parrocchia, ma il mio aiuto ci sarà sicuramente. Anche perché la carenza delle vocazioni è concreta".

Saranno di certo tantissimi gli scandianesi presenti in Duomo il 2 giugno, come segno di vicinanza e affetto verso don Claudio, così come gli amici di don Antonio Franco. Anche il seminarista sarà ordinato nella stessa occasione. Franco, classe 1984, con residenza a Sassuolo, è un volto molto noto in Diocesi. Per anni ha svolto il servizio di cerimoniere al fianco del vescovo Camisasca e, in passato, ha conosciuto la realtà scandianese facendo servizio come catechista e nelle festività.

Sarà presente in Duomo anche il pioniere delle ceramiche, Lodovico Bardelli, classe 1941, che ha saputo dell’ordinazione di don Claudio Boretti, proprio la sera di Pasqua. Perché Claudio Boretti, prima di essere folgorato dalla vocazione religiosa, ha sempre lavorato alla M.A.S.S. di Scandiano, acronimo di Meccanica Artigiana Stampi Scandiano, azienda fondata da proprio da Bardelli nel 1967. "Sono felice della scelta fatta da Claudio – ha commentato Bardelli – uno dei miei dipendenti più fedeli e longevi nel servizio".