PAOLO MORELLI
Cronaca

Quarto, lago da recuperare: "Un bene da tutelare a vantaggio di tutti"

Lo dice il geologo Riccardo Galassi che sta lavorando sulle alluvioni degli ultimi due anni: "Serve che tutti gli enti interessati spingano insieme".

Lo dice il geologo Riccardo Galassi che sta lavorando sulle alluvioni degli ultimi due anni: "Serve che tutti gli enti interessati spingano insieme".

Lo dice il geologo Riccardo Galassi che sta lavorando sulle alluvioni degli ultimi due anni: "Serve che tutti gli enti interessati spingano insieme".

"Ho visto che state dedicando ampio spazio al dibattito che si sta riaccendendo sull’utilizzo del Lago di Quarto. Bene, perché rispetto a qualche anno fa le condizioni meteoclimatiche sono mutate ed è necessario cogliere tutte le opportunità di prevenire i danni da alluvione che la Romagna, purtroppo conosce bene". Chi parla è Riccardo Galassi, geologo di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, una località devastata dalle alluvioni degli ultimi due anni come molte zone della Romagna.

Galassi, del recupero del Lago di Quarto si parla da almeno vent’anni, ma nessuno si muove. Perché?

"Non lo deve chiedere a me. Di sicuro il Lago di Quarto è un patrimonio da tutelare e il suo ripristino sarebbe un’opportunità, ma comporterebbe anche alcuni problemi da risolvere".

Quali?

"L’interramento è la più importante. Due secoli fa, quando si formò per una gigantesca frana, aveva una capacità di 4,5 milioni di metri cubi, ora è di un decimo".

Cosa lo provoca?

"Il fango e i sedimenti portati dal Fiume Savio e, in misura minore, dal Torrente Para".

Quindi se venisse svuotato dopo qualche tempo saremmo nella stessa situazione?

"Diciamo che nella situazione attuale sarebbe necessario un intervento periodico per rimuovere il fango, diciamo ogni dieci anni, più o meno. Ma ci sono altre possibilità".

Quali?

"Quella che mi piace di più è la costruzione di opere trasversali tipo briglie e piccoli invasi che trattengano il sedimento a monte del lago. Potrebbero essere utilizzati anche per miniturbine. Prima, però, sarebbe necessario consolidare tutta l’area prossima ai luoghi di intervento".

Quali benefici darebbe il Lago di Quarto riportato alla capacità originaria?

"Per Cesena e la pianura romagnola i benefici sarebbero molteplici: in primo luogo come vasca di laminazione, come ha fatto il bacino di Ridracoli due anni fa, per mitigare gli effetti di precipitazioni eccezionali; poi sarebbe un prezioso serbatoio di acqua per l’irrigazione, ce ne sarà sempre più bisogno, e anche come risorsa idropotabile. C’è chi storce il naso, ma oggi utilizziamo quella del Po, quella del Savio è decisamente migliore!".

L’onorevole Alice Buonguerrieri di Bagno di Romagna si sta dando un gran daffare...

"Non basta: per andare avanti servono ingenti risorse e ci vuole la spinta di tutti gli enti locali interessati e della Regione".

Nella foto in alto: il Lago di Quarto alla confluenza del Savio e del Para; un tempo tutta l’area ricoperta dalle canne era una distesa d’acqua.