REDAZIONE CESENA

Romagna Rfc Una stagione da incorniciare

Rugby, i ragazzi di Tosh Askew promossi in A. Il direttore tecnico Simone Luci: "Volevamo riprenderci subito quello che avevamo perso"

Romagna Rfc Una stagione da incorniciare

Un conto sono le idee chiare e i progetti ambiziosi. Un altro sono i fatti. Il Romagna Rfc ha unito tutti gli ingredienti e ci ha aggiunto gli interessi, disputando una stagione stellare nel campionato di rugby di serie B chiuso da imbattuta, con 1.494 punti messi sul tabellone e l’immediato ritorno in quella Serie A persa pochi mesi prima.

Simone Luci, direttore tecnico della franchigia, di più non si poteva...

"Quando la scorsa estate ci siamo guardati negli occhi, tutti avevano lo stesso obiettivo: volevamo cancellare subito la retrocessione che ci bruciava da matti e volevamo farlo col carattere di un gruppo che doveva dimostrare coi fatti di meritare il piano superiore. Eravamo motivatissimi, certo, ma quando metti le carte sul tavolo in questo modo, il rischio che poi durante la stagione a qualcuno possano tremare le gambe c’è sempre. Sorrido, dicendo che a noi non è successo".

Qual è stato il valore aggiunto?

"Il fatto che abbiamo disputato il torneo in costante crescita, continuando a migliorare e a rilanciare".

L’arrivo del tecnico Tosh Askew è stato un suo personalissimo successo.

"Stiamo parlando di un guru di questo sport, un nome che nel mondo della palla ovale conoscono tutti. Quando lo contattai, confesso che io stesso non avevo una grandissima fiducia. Gli parlai di noi e del nostro progetto di crescita e radicamento sul territorio. Della prima squadra che voleva tornare in A, ma anche della franchigia, dei 10 club affiliati, degli staff tecnici da formare e dei ragazzi e ragazzini da far innamorare del gioco".

Cosa le ha risposto?

"Che se non stavo bluffando, avrebbe accettato. E’ arrivato ad agosto, si è guardato intorno e ci siamo stretti la mano".

Cosa ha portato di nuovo? "Tutto. Ha chiesto la possibilità di importare il suo metodo di allenamento e noi siamo stati ben felici di accettare. E’ partito dai fondamentali del rugby ed è rimasto su quelli, curando i dettagli di ogni possesso, di ogni passaggio, di ogni touche".

E ora?

"Ora si torna in A, per restarci. Speriamo di essere nuovamente inseriti nel girone veneto".

È quello più difficile.

"Vero. Ed è quello nel quale siamo retrocessi. E’ successo una stagione fa, ma da allora pare passata una vita. Siamo cresciuti molto, sotto ogni aspetto. Vogliamo misurarci coi migliori, perché così si cresce più in fretta. E perché cerchiamo il pieno riscatto".

Il vostro punto di forza?

"L’attacco. In B eravamo diventati inarrestabili, non vediamo l’ora di vedere cosa succederà contro le difese della serie A". L’organico?

"Teniamo la nostra ossatura. E rilanciamo coi giovani, quelli del vivaio, quelli dei club affiliati. Ci saranno almeno due nuovi ingressi di atleti del 2004 che ci aspettiamo portino tantissimo entusiasmo e adrenalina. E intanto continueremo a far crescere gli altri. Stiamo mettendo radici sempre più solide. Siamo un polo di formazione. Lo eravamo per gli under 16 e per gli under 18. Dalla stagione alle porte aggiungeremo anche gli under 14".

Luca Ravaglia

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