REDAZIONE CESENA

Sfregio no vax al Campus. Cancellate le scritte rosse

Conclusa l’operazione di pulizia delle facciate in piazza Aldo Moro: l’intervento è stato curato da una ditta specializzata del settore .

Un’immagine delle scritte al Campus la mattina del 19 febbraio

Un’immagine delle scritte al Campus la mattina del 19 febbraio

Un colpo di idropulitrice su quello che è stato. Mercoledì, mentre il ministro allo sport Andrea Abodi si recava all’Ippodromo a visitare il cantiere della pista di atletica, sull’altro lato del fiume Savio entrava nel vivo l’operazione di pulizia delle facciate del campus universitario di Cesena, che nella notte tra il 18 e il 19 febbraio scorso era stato preso di mira da un raid di ispirazione no vax nel corso del quale erano state vergate a colpi di vernice spray rossa gigantesche scritte contro il mondo dei vaccini, della ricerca e delle nuove tecnologie, con insulti rivolti verso il 5G piuttosto che le nuove frontiere dell’alimentazione. I lavori di pulizia erano immediatamente iniziati, ma era subito parso chiaro che per rimuovere in maniera definitiva ed efficace le scritte sarebbe servito un intervento specifico - e impegnativo – legato al fatto che la vernice aveva impregnato fino in profondità i mattoncini che caratterizzano le facciate della struttura. Se già nella mattinata seguente al raid erano state pulite le vetrate, le porte di accesso al campus e l’ingresso, per quanto riguarda la parte più corposa dell’opera, l’intervento è stato attuato ora, a cura di una ditta specializzata nel settore. E i risultati si vedono.

Con soddisfazione da parte del personale del campus e soprattutto degli studenti, che erano rimasti fortemente amareggiati per quanto accaduto, in particolare perché in molti casi le ingiurie erano rivolte proprio ad ambiti cardine del loro percorso di formazione. Il simbolo più alto del mondo didattico cittadino non meritava di restare ostaggio di mura imbrattate. Fortunatamente, né prima, né dopo quei fatti, il campus cesenate è stato oggetto di altri gesti eclatanti e nemmeno sono giunte minacce o intimidazioni di altri tipi. Nel frattempo in ogni caso continuano le indagini per ricostruire pienamente quanto accaduto quella notte. Le persone responsabili del gesto, per riuscire a causare danni così ingenti, avrebbero utilizzato anche scale e probabilmente dei sistemi ad aria compressa che hanno permesso alla vernice di arrivare fino a diversi metri di altezza, intaccando così una superficie molto ampia dell’edificio.

Luca Ravaglia