
Rino Faedi, presidente Avis Savignano
Questa mattina, Rino Faedi, presidente dell’Avis di Savignano sul Rubicone, al termine del suo quarto e ultimo anno di mandato, terrà la relazione nella sede in corso Perticari. Alle 11.15 la messa nel quartiere Cesare e alle 12.30 pranzo sociale. Dice il presidente Rino Faedi: "Abbiamo concluso il 2024 con un risultato che definirei ottimo, anzi quasi entusiasmante, in quanto tutto il lavoro di sensibilizzazione fatto sia dalla nostra sezione che da Cesena ha portato a fare un balzo in avanti per quanto riguarda le donazioni con un + 86 unità ( 25 sangue intero, 59 plasma e 2 piastrine) rispetto al 2023. Nel 2024, i donatori della sezione di Savignano, che comprende anche quelli di Borghi e Sogliano al Rubicone hanno donato 1.447 unità: sangue intero 1.009, plasma 432, piastrine 6. Nel complesso, rispetto al 2023, abbiamo un leggero aumento della raccolta di sangue intero mentre ha fatto un discreto balzo in avanti il numero di sacche di plasma. Questa differenza non è casuale ma rispetta le direttive del Centro Trasfusionale di Pievesistina che non prevede per il futuro prossimo un aumento di rilievo della necessità di sangue intero, grazie ad un utilizzo sempre più razionale delle risorse ed al continuo miglioramento delle tecniche chirurgiche".
Rino Faedi dice che è necessario puntare sulla donazione di plasma, sia per le esigenze ospedaliere che per la sempre maggiore richiesta di farmaci plasmaderivati detti anche ’farmaci salvavita’, ottenibili esclusivamente dalla lavorazione industriale del plasma e continua: "Quello che ci rende felici è il numero di nuovi donatori rispetto al 2023: fra donatori recuperati dopo che erano stati sospesi per inattività (45) e alla prima donazione assoluta ((91) siamo a +136. Considerando che nel corso del 2024 sono stati sospesi definitivamente 42 donatori periodici, il saldo presenta un + 94. Abbiamo fatto uno dei balzi in avanti più importanti della nostra storia ormai quasi cinquantennale. L’auspicio è che questi numeri in crescita portino nel 2025 ad una pari crescita delle donazioni. Ora la nostra sezione conta 756 soci donatori effettivi più 6 soci volontari contro i 662 soci donatori effettivi e 7 soci volontari del 2023. Dei 756 donatori, 303 sono femmine e 453 maschi e abbiamo 53 cittadini di altre 11 nazionalità: 31 maschi e 22 femmine".
Poi termina Rino Faedi: "Non si può puntare sulla donazione occasionale, emotiva nelle emergenze che non potrebbe rispettare le norme di sicurezza richieste, ma si deve mirare alla formazione di un bacino sempre più vasto di donatori disponibili e controllati. Occorre anche considerare la non trascurabile percentuale di donatori che annualmente cessa di donare per limiti di età, patologie o altro. Questa percentuale, attualmente vicina al 10%, rischia in futuro di aumentare dato il continuo innalzamento dell’età media della popolazione e questo nel giro di qualche anno potrebbe mettere in crisi tutto il sistema della raccolta di emocomponenti".
Ermanno Pasolini