Cesena, la storia di Gloria. "La mia nuova vita grazie al trapianto"

Donazione del midollo osseo, ecco la storia della donna oggi madre di un bimbo

Gloria Zamagni

Gloria Zamagni

Cesena, 28 settembre 2019 - Nell'album delle foto e degli avvenimenti di famiglia di Gloria Zamagni, una giovane signora di Roncofreddo, sposata e madre di un bimbo di 9 mesi, ci sono anche dei ritagli di giornale che la riguardano. Quelle pagine risalgono al gennaio del 1991, quando Gloria era una bimbetta bionda di 3 anni e i festeggiamenti per il suo compleanno furono particolarmente sentiti, perché siglavano il superamento di traguardo straordinario: un intervento di trapianto di midollo osseo ricevuto dalla mamma Bruna.

Erano passati 14 mesi da quando la piccola era stata sottoposta all’intervento e finalmente, con una certa tranquillità, il professor Guido Lucarelli del Centro trapianti di Pesaro (attualmente è direttore clinico-scientifico al Policlinico Tor Vergata a Roma), scioglieva la prognosi e se ne poteva dare notizia. Se allora dialogammo coi genitori, raccogliendo le loro emozioni, oggi è Gloria che può rievocare con noi la vicenda che la riguarda, dando testimonianza, nelle giornate dedicate alla sensibilizzazione alla donazione, che un trapianto, come nel suo caso, salva la vita. E che, a ogni trapiantato corrisponde un donatore compatibile.

«Io non ho memoria di quanto è successo - ammette Gloria -, perché avevo solo 18 mesi di vita, ma quei fogli di giornale fanno parte, insieme ai racconti dei miei genitori, della mia storia, del dramma che abbiamo vissuto e della rinascita di cui sono stata protagonista».  «Intorno all’anno e mezzo - interviene il padre Doriano - nostra figlia cominciò a dimagrire, essere pallida, debole, ad avere ematomi spontanei. La nostra peregrinazione da un medico all’altro ci portò al S.Orsola di Bologna dove le venne diagnosticata una leucemia mieloide cronica. Eravamo disperati. Dopo avere atteso per 15 anni di matrimonio una figlia, ora il destino ci metteva davanti a una durissima prova. Dopo cicli di chemioterapia ci venne suggerito di contattare il professor Lucarelli».

Oggi la medicina è progredita, ma il trapianto da donatore compatibile resta l’unico modo per tentare di sconfiggere la malattia. «Entrambi i miei genitori - continua -, risultavano compatibili al 50 per cento, ma il professore volle tentare e scelse mia madre, cui devo la vita due volte. Sono seguiti mesi di ricovero, tante attenzioni ad evitare fonti di contagio, e poi controlli ripetuti fino a quando, in prima liceo, il professore ha detto che poteva bastare».

La remissione di una malattia quale quella di Gloria lascia inevitabili strascichi, patologie autoimmuni, diabete, immunodepressione «ma nulla che non si possa superare - assicura lei - che dopo la maturità classica, si è laureata in Psicologia, ha conseguito la magistrale in Neuroscienze e trovato lavoro presso la cooperativa Asso. Poi, nel 2014, il matrimonio con Stefano Vincenzi e, ancora, un’altra medaglia al suo palmares: la nascita di un figlio: Manuel, oggi di 9 mesi. «Manuel significa Dio è con noi - afferma Gloria -, ho fede e spero che il Signore continui a proteggere me e i miei cari. Prossimo obbiettivo? Il vaccino contro il morbillo che non ho potuto fare da piccola e a cui mi sottoporrò insieme al mio Manuel».