Trofeo Dario Ambrosini, il circuito dei ricordi

Viaggio nell’epoca d’oro della gara motociclistica cittadina tra pubblicità di ‘Mosquito’ e ‘Galletto’. E con qualche goliardata

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di Gabriele Papi

L’ultimo circuito di Cesena, Trofeo Dario Ambrosini: accadde il 17 giugno del 1956. Davvero un grande evento, oggi irripetibile, con emozioni a go gò e il fior fiore dei piloti italiani. Il circuito si snodava sulla lunghezza di oltre 4 km, da ripetere 20 o 30 volte a seconda della cilindrata, sidecar compresi. Partenza in Viale Marconi, i corridori risalivano viale Oberdan poi sbisciavano in via Pola, via Fiume, sbucando sull’ultimo tratto di viale Carducci: verso Porta Santi, discesa a tutto gas sulla via Emilia Vecchia, Via Marzolino e ritorno sul rettifilo di Viale Marconi, traguardo. Record da battere, per la categoria 500 cc., 116 km orari, stabilito da Tenni su Guzzi. Erano previsti punti di primo soccorso lungo le curve più insidiose: gran gente dietro le transenne e ai balconi. Prima gara, classe 125, al via alle 14,30: poi le altre classi a ritmo serrato fino al gran finale della classe 500, alle 17,30: tutto un pomeriggio tra il rombo continuo dei motori. ogni marca con il suo ruggito.

Tuttavia, in questo ‘amarcord’ prenderemo in esame non tanto il lato sportivo quanto il costume di casa: un circuito della memoria tra negozi e botteghe di ieri presenti, con gustose inserzioni pubblicitarie, nel programma di corse della manifestazione di cui riproduciamo il fiammante frontespizio. Trattandosi d’un circuito motociclistico, la parte pubblicitaria del leone la fanno le rivendite, con officina, di motoscooter, oltre una dozzina in Cesena, concessionarie di tutte le migliori marche italiane e non solo. Il motore più economico era il mitico “Mosquito”, il bisnonno delle biciclette a pedalata assistita oggi tornate in gran spolvero. Costava circa 30.000 lire (lo stipendio mensile medio, allora, era sulle 45.000lire). Li vendeva la Ditta Berti (la Ghina), via Cesare Battisti n. 2, telefono 396, sia nella versione a rullo sia a tre marce. Ma la gamma di offerte era già ampia, a seconda delle tasche e dei gusti: a tutta pagina la pubblicità della Moto Guzzi, concessionario Cesare Battistini, Corso Cavour n. 25 proponeva i suoi otto modelli di varia cilindrata, compreso il famoso ‘Galletto”, 192 cc. e ruota di scorta: ed anche i robusti motofurgoni multiuso Ercole ed Ercolino. Intanto tra i tanti appassionati locali anche a Cesena stava già nascendo il dualismo, il derby, tra vespisti e lambrettisti. Concessionario per la Vespa ‘confortevole, molleggiata, economica’ (il modello base costava sulle 60.000 lire) era Barberini, via C. Battisti n. 8. Sulla stessa via, al n. 3 c’era la rivale della Vespa, la Lambretta : concessionario Giacomoni Antonio e Figli, ‘vendita anche a rate’.

Non solo motori o trattori o le prime autoscuole: in quel programma facevano capolino vari e noti negozi del centro. Citiamo, tra gli altri, l’Ottica Visani (che c’è ancora) ed il fioraio cittadino Primo Turroni che aveva il negozio nel Palazzo delle Poste (demolito a fine anni ‘50 per far posto alla discussa Piazza della Libertà). Negozi, questi ed altri, che ritroveremo anni dopo nelle esilaranti pubblicità a corredo dello “Stracittadino”, l’irriverente foglio del Circolo Goliardico Cesenate che faceva il contropelo alla Cesena bacchettona. Della serie: “Vergini, non vedete l’ora? Occhiali di Visani”. Oppure “Morite contenti con i fiori di Turroni. Spedizioni in tutto il mondo e in tutte le parrocchie’. Sipario.