
di Maddalena De Franchis
"A me, in questi due anni, ha aiuto la poesia. La poesia riempie i vuoti, ti lascia davanti a un abisso e al cielo e tu stai lì in mezzo, ma riesci a non sentirti solo. Perché ti accorgi che, nell’arco del tempo, la poesia ha parlato di cose che neanche tu sapevi. Dall’antichità a oggi, la poesia risponde a domande che neanche ti sei fatto. Stasera vorrei dirvi una poesia di Mariangela Gualtieri. Si chiama ‘Bello mondo’".
È con queste parole che Lorenzo Jovanotti, ospite alla quarta serata del 72esimo Festival di Sanremo, ha presentato a una platea incantata e silenziosa i versi di una delle voci più luminose della poesia italiana contemporanea: quella della cesenate Mariangela Gualtieri. Il componimento declamato da Lorenzo è tratto dalla raccolta ‘Le giovani parole’ (Einaudi, 2015) ed è un omaggio profondo alla vita, alla bellezza del mondo, al valore delle piccole cose, all’amicizia e all’amore che ‘move il sole e l’altre stelle. E muove tutto in noi’.
Di sapore francescano, il testo della Gualtieri è in realtà un susseguirsi di rimandi mai così attuali: la poetessa ringrazia, tra l’altro, ‘per la diversità delle creatureche compongono questo universo singolare’, ‘per l’antica arte del teatro, quando ancora raduna i vivi e li nutre’, ‘per la scrittura e la lettura che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo’. Parole capaci di sorprendere e commuovere il pubblico, che ha tributato al cantante un fragoroso applauso al termine della performance.
"Con Lorenzo ci eravamo sentiti qualche giorno fa", ha dichiarato la poetessa cesenate all’indomani dell’esibizione. "Sapevo che l’avrebbe recitata: è stata una scelta coraggiosa che, devo ammetterlo, all’inizio mi ha quasi fatto paura. Poi mi sono fidata della sua leggerezza, intelligenza e delicatezza".
Gualtieri e Jovanotti si erano incontrati nell’autunno del 2018 al ‘Bonci’, in occasione della rassegna ‘Ciò che ci rende umani’, curata dalla stessa poetessa. Anche in quel caso, la loro conversazione era rimasta nel cuore degli spettatori per le emozioni che i due avevano saputo suscitare, aprendo i cassetti dei loro ricordi più intimi.
Recitare una poesia sul palco delle kermesse nazionalpopolare per eccellenza: una scelta in effetti ardita, in tempi così complicati per la cultura come quelli che stiamo vivendo. "I versi, se sono tali, non temono nulla", ribatte Gualtieri. "Mi pare ci sia un bisogno immenso di una parola densa e risvegliante come è la poesia. Quella di San Remo è stata l’occasione per una buona semina, molto piccola, minima, ma ogni semina dà i propri frutti. Jovanotti è stato bravissimo nel creare una bolla di silenzio in quel grande luna park che è San Remo".
Applausi all’esibizione di Lorenzo sono arrivati, nella notte, dal sindaco Enzo Lattuca e dal presidente della regione Stefano Bonaccini, che sui social ha definito la scelta di portare i versi della Gualtieri all’Ariston una "meravigliosa idea".