REDAZIONE CESENA

Una distopia che impartisce una lezione: ritrovare l’equilibrio tra uomo e ambiente

Nella storia si intrecciano i temi del rapporto con la natura e con i sentimenti

Lo spettacolo ‘Earthbound’ di e con Marta Cuscunà

è incentrato sulla vita

ed è ambientato in un mondo distrutto dalla mano dell’uomo che deve essere ripopolato in modo tale da riuscire a riavere un equilibrio. Tutto questo può essere messo a confronto con il mondo di oggi, facendoci riflettere a fondo.

“Generate legami, non bambini”, la frase ripetuta numerose volte da una delle Camille, spiega il problema della sovrappopolazione: in un futuro distopico il compito delle Camille è ripopolare la terra gradualmente, riproducendosi solamente quando le risorse dell’ambiente sono sufficienti per la sopravvivenza.

Un altro aspetto che ci ha colpito è stata Gaia, una tecnologia avanzata creata per soddisfare e migliorare le Camille, programmata per non provare emozioni. Verso la conclusione, però, confida alla rete di avere ripetutamente sognato di

essere madre e di provare sentimenti già da tempo, ma la rete lo ritiene un bug

e le chiede di aggiornare il sistema.

La prima Camilla le confida invece che

non è un errore di sistema, ma è solo questione di tempo prima di comprendere

che quello che prova è reale.

Usciti da teatro, grazie a questo spettacolo, ognuno di noi con occhi diversi ha cambiato la propria opinione sul futuro che ci aspetta e ha preso coscienza su come poter cambiare in meglio il nostro presente per un mondo migliore.

classe 2^ AB Liceo Righi

di Bagno di Romagna