REDAZIONE CESENA

"Una lapide per ricordare i caduti in guerra"

Raffaela ha perso lo zio, morto a soli 20 anni, durante il secondo conflitto mondiale. Il suo appello: "Dedichiamo loro almeno una tomba"

"Una lapide per ricordare i caduti in guerra"

Quando oggi guardiamo i figli di vent’anni, spesso ai nostri occhi sembrano ancora dei bambini. In realtà sono adulti e maggiorenni, ma i maschietti, come ci ricordano spesso le mamme e le nonne, nella maggior parte dei casi non sono "avanti" come le femmine. Probabilmente è anche per questo che, quando parliamo di ragazzi 20enni prematuramente deceduti, oltre alla fitta al cuore, arriva anche la sensazione appunto di aver perduto un bambino. Questo è il caso di Umberto Siboni di Cesenatico, militare deceduto nella seconda guerra mondiale. Umberto aveva 20 anni ed era partito in guerra nel 1942. Era un soldato semplice e fu ucciso a Filonova in Russia, dove perirono altri nostri connazionali. Viveva nella frazione di Cannucceto assieme a mamma Assunta Toschi e papà Raffaele Siboni. I suoi fratelli erano Angelo, Celeste e Guglielmo. La sua è stata una storia con tanti elementi in comune con quelle di altre famiglie dell’epoca, che vivevano nelle campagne romagnole. E’ la storia di una famiglia semplice ma anche molto bella, che in quel tragico 1942 ha sofferto per un lutto che ha trafitto il cuore dei genitori e dei familiari. Per fortuna ci sono persone che non dimenticano e desiderano tenere alto il ricordo ed il nome di questi ragazzi partiti per una missione durissima in Russia, indossando la divisa dell’esercito italiano, per poi fare una fine che ha commosso milioni di persone. La nipote di Umberto, Raffaela Siboni, figlia di Guglielmo, è fra queste persone: "Io sono a conoscenza che in zona Cesenatico e dintorni, per onore e per difendere la nostra cara Italia, molti giovani sono partiti per arrivare lontano dalla loro terra e lontano dai propri famigliari. Il mio pensiero viene rivolto a tutti coloro che sono stati coinvolti ed alle loro famiglie. Perchè se c’è qualcuno desideroso di portare avanti una iniziativa, evidenziando tutti i nomi dei propri familiari, per poter fare qualcosa dedicato a loro, possiamo unire le forze. Da parte mia è già da qualche anno che cerco di arrivare a "qualcosa", ma non ho avuto molto successo per vari motivi. Io ritengo che si debba dare luce e onore a tutti i soldati che hanno perso la loro vita per noi, per la nostra democrazia ed il nostro benessere attuale". Raffaela ha già una idea che vuole condividere con altri parenti dei caduti in guerra: "Potremmo pensare ad una lapide semplice, con incisi i nomi, da collocare dove tutte le persone vanno a piangere e pregare i cari defunti, cioè al cimitero. Ad ogni modo io sono a disposizione per fare qualcosa assieme e, se ci fossero altre persone che volessero mettere in contatto con me, possono telefonarmi al 335 8085878, mi farebbe veramente molto piacere".

Giacomo Mascellani