GABRIELE PAPI
Cronaca

Vacanze all’hotel Eritrea con cucina bolognese

La reclame di un secolo fa rivela sorprese tra i ‘lussi’ dell’albergo di Cesenatico con elettricità e telefono per i villeggianti

Soggiorni estivi all’Albergo Ristorante Eritrea, Cesenatico, cento e più anni fa. Una cartolina -reclame è come un viaggio con la macchina del tempo. Avvertenze: nessun torcicollo della nostalgia, piuttosto la consapevolezza di tornare in un altro tempo, in un’altra mentalità. Siamo agli albori della Cesenatico turistica. Il turismo è roba da signori, tra bagni salutistici, arenazioni (sabbiature) costumi castigatissimi. Il borgo marinaro allineato sulle due rive del porto canale conta d’inverno 3215 abitanti. Cesenatico si sta mettendo al passo con le altre località rivierasche che già avevano puntato sul turismo balneare. Ecco allora le briscole dell’Albergo Eritrea (andavano di moda i nomi esotici). ‘A pochi passi dal mare. Con i migliori comfort del tempo. Elettricità, telefono. Aperto tutto l’anno, la stagione climatica da maggio a settembre. Pensioni (pernottamento e pasti) da 7 lire in più. Metro di paragone: i primi servizi di salvataggio (poi bagnini, pochi i turisti che sapevano nuotare) prendevano una paga di 2,5 lire al giorno e il vestiario di servizio, camiciotto a righe, cappello di paglia, braghette bianche era a loro carico. Offerte enogastronomiche: ‘scelta cucina bolognese, vini ottimi, prezzi modici’.

Cucina bolognese? Il culto della romagnolità, anche a tavola, che oggi si dà per scontato ancora non era nato (per intenderci: la fortunata canzone ‘Romagna Mia’ di Secondo Casadei debutterà nel 1955). Torniamo all’Albergo Eritrea: il cui imprenditore, Caimmi, amplia poi l’attività con una succursale su cui spiccava una grande insegna: ‘Pasticceria Gelateria alla Milanese’: chiaro il richiamo ai turisti benestanti del nord. Non a caso, nel 1924 nella vicina Cervia va a sorgere in pineta, secondo la concezione della città giardino, Milano Marittima. A Cesenatico ci si poteva arrivare con la ferrovia litoranea da Rimini a Ravenna. Per chi scendeva a Cesena, sulla principale rete ferroviaria, c’era un servizio automobilistico giornaliero, 0,45 Lire a persona (anni prima il carrozzone a cavalli ci metteva più d’una ora per i 15 km tra Cesena e Cesenatico). L’Albergo Eritrea metteva in risalto nella sua pubblicità: ‘unico albergo raccomandato per famiglie’. Consultiamo al riguardo un altro strumento di viaggio di quel tempo: la guida del Touring Club del 1916 alla voce Cesenatico. ’Alberghi nella località: Leon D’Oro, Leonardo da Vinci: sulla spiaggia Hotel del Lido (aperto solo d’estate), Albergo Eritrea’ (il Grand Hotel aprirà nel 1929). Stabilimenti balneari sulle dune della spiaggia fatta di finissima arena’. Interessante, in quella Guida, anche la citazione dell’Ospizio marino Cremonese, sulla spiaggia di ponente. La prima colonia estiva per bambini del nord, 120 posti letto. Il numero dei villeggianti a Cesenatico nel 1920 fu di 12640. Cinque anni dopo era raddoppiato. Nel 1933 la Guida Pratica ai Luoghi di Soggiorno e di Cura d’Italia (sempre del Touring Club) contava in Cesenatico già una trentina tra alberghi e pensioni per complessive 572 camere più ville, villini e appartamenti in affitto. In questo periodo la Cesenatico balneare si apriva anche al turismo estero, villeggianti dall’Austria e dalla Cecoslovacchia sulla nostra riviera per la ‘cura del sole’.