LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Vandelli "Aiuto a crescere i nostri ragazzi"

Il coach della Cesena Basket 2005, cresciuto da atleta nello stesso club, rilancia i suoi obiettivi dopo il rinnovo del contratto

Vandelli "Aiuto a crescere i nostri ragazzi"

Vandelli "Aiuto a crescere i nostri ragazzi"

Nessun posto è come casa. Per Marco Vandelli, ‘casa’ è la Cesena Basket 2005, la società nella quale è cresciuto cominciando a bersagliare il canestro fin da bambino e continuando, affinando sempre più la mira, da ragazzo, per poi prendere il volo verso altri lidi e arrivando a giocare in serie B1.

Anni dopo è tornato, per respirare ancora l’aria degli spogliatoi del Palaippo, da veterano, divertendosi e aiutando a crescere nuove generazioni di atleti, ‘maturati’ come lui nel vivaio biancazzurro.

Poi sono arrivate le esperienze da vice allenatore e, nella stagione ormai messa alle spalle, la prima chiamata come coach, proprio lì, nella ‘sua’ Cesena. La società, che ormai lo considera uno di famiglia, ha apprezzato metodi e risultati, confermandolo anche per il campionato alle porte, che il club disputerà in Divisione Regionale 1, la ex serie D.

Vandelli, com’è bilancio del suo primo anno da capo allenatore?

"Molto positivo. Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati, salvandoci e valorizzando i ragazzi del nostro settore giovanile. Avevamo a disposizione un bel gruppo, che dal primo all’ultimo giorno ha messo in campo tantissimo impegno. Era proprio quella la sfida più importante per me: cambiare veste e fare tutto il possibile per allenare al meglio ragazzi che in certi casi erano stati anche miei compagni di squadra".

Dopo il rodaggio iniziale avete vinto anche nove partite di fila.

"Non per caso. All’inizio gli avversari ci sottovalutavano, poi in campo ci siamo meritati il loro rispetto. Abbiamo sempre giocato una bella pallacanestro, fatta di intensità e buone giocate. Devo però dire che dopo il momento euforico, siamo finiti in un pantano di 12 sconfitte consecutive. Hanno inciso gli infortuni, ma non è mai stata questione di impegno e determianzione".

Il finale di stagione, quando la classifica rischiava di farsi scricchiolante, è stato all’insegna di una nuova e decisiva accelerata.

"Ci siamo salvati con buon anticipo. Lo meritavamo. Però in effetti… Che tensione! Avrei preferito un campionato più lineare… Sorrido, ovviamente. Il bello dello sport è l’adrenalina che riesce a trasmetterti. E noi ne abbiamo respirata davvero tanta. Credo si sia visto. E apprezzato. Era bello vedere tanta gente al palazzetto a fare il tifo, a partire dai ragazzi del vivaio con le loro famiglie".

E ora?

"L’idea è quella di mantenere l’ossatura di questa squadra, aggiungendo altri ragazzi del vivaio e continuando a lavorare con chi ormai si è ‘ambientato’. E’ bello vedere atleti che pur avendo una vita piena di impegni restano a giocare con noi con tanto entusiasmo. Dipende dal clima che si respira in questa squadra e in questa società".

Nel frattempo, buone vacanze.

"Nel frattempo, resto con la palla da basket in mano. Nelle prossime settimane curerò il camp estivo della Cesena 2005, dopo di che mi sposterò in giro per l’Italia, tra la Toscana, la Basilica e Salso Maggiore, in veste di vice direttore del Jam Camp di Roberto e Danilo Milocco: tante settimane intense di allenamento. E’ faticoso? Non c’è dubbio. Ma soprattutto è bellissimo".