ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Welldone Cils Social Food è un piatto riuscito

Compie un anno il ristorante di piazza della LIbertà che impiega persone con disabilità: "È stata dura ma il lockdown non ci ha fermato"

di Annamaria Senni

Ragazzi disabili nello staff di cuochi e camerieri. Nato il 14 dicembre 2019 in piazza della Libertà, Welldone Cils Social Food, il primo locale a Cesena che ha visto l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e che ha portato un nuovo modo di fare ristorazione, ha compiuto un anno ieri. Un gruppetto di una ventina di persone, tutti affiatati tra loro, tra cui sei ragazzi disabili ben inseriti nella squadra di cuochi, camerieri e baristi. La sfida può dirsi vinta, nonostante le numerose difficoltà in cui si sono dovuti imbattere i gestori e i dipendenti a causa del Coronavirus. Tutti hanno lavorato fianco a fianco, portando il loro amore e la loro passione, ognuno con le sue capacità, ognuno con le sue doti e le sue sensibilità. "Qui al ristorante mi trovo bene con tutti, siamo come una famiglia – ci spiega Marco Bocchini di 44 anni, dipendente della Cooperativa Cils – lavoriamo assieme senza stancarci. Io sono cameriere di sala, mi riesce bene il mio lavoro, anche se qualche volta sbaglio, ma capita di rado. Mi alzo felice quando so che devo andare a lavorare. Prima facevo le pulizie, ma non mi trovavo bene coi colleghi. E’ stato difficile durante il lockdown perché mi mancava il lavoro ogni mattina. Non vorrei mai smettere di lavorare al ristorante, i clienti mi cercano e io servo loro le colazioni, gli aperitivi e il pranzo".

Legami coi clienti, amicizie tra colleghi e personale che hanno fatto così bene non solo ai ragazzi della Cils ma anche a tutti coloro che in questi dodici mesi hanno frequentato il ristorante Welldone: un ambiente dove l’amore si nasconde dietro ogni cosa. Nato come un’hamburgeria, con un’offerta di prelibatezze e di prodotti selezionati locali, a partire dalla carne, i formaggi, le verdure, nel ristorante di 800 mq distribuiti su due piani, con cucine a vista, si possono gustare anche piadine, pizze, piatti con riso, verdure, pollo, salmone, polipo (il preferito di Marco) o altro ancora.

"Per noi ora più che mai – aggiunge Cristofaro Basile chef supervisor e capo team – fare ristorazione significa inclusione e condivisione sociale. Dopo l’iniziale smarrimento dovuto all’arrivo della pandemia abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e studiare nuovi modi per soddisfare la clientela che si era già affezionata a noi. E abbiamo rispettato l’impegno preso verso i dipendenti".

Tante le novità, a cominciare dal sito www.welldonecilssocialfood.it dove si possono acquistare prodotti artigianali degli utenti dei centri socio-occupazionali Cils "La Barca" e "Calicantus", e la possibilità per Natale e Capodanno di un menù portato sulla tavola di casa caldo e fumante come al ristorante. "Dopo questa esperienza unica, abbiamo ampliato la nostra presenza nel settore della ristorazione - dice Giuliano Galassi, presidente della cooperativa sociale Cils - istituendo corsi di tirocinio, in collaborazione con Enaip e vincendo l’appalto di gestione dei tre bar nelle basi aeronautiche di Pisignano e Villa Chiaviche, perché anche le persone con disabilità abbiano delle opportunità in questo settore".