Cesena, Toscano è abituato a partire piano

Nelle annate chiuse con la promozione a Terni,. Novara e Reggio, le sue squadre iniziarono male

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di Andrea Baraghini

Chi ben comincia è a metà dell’opera, proverbio saggio ma che fatica ad applicarsi ad ogni situazione, specie al calcio. Nella storia del Cavalluccio si sprecano esempi di inizi con il freno a mano tirato, preludio di stagioni più che positive. Il più eclatante, ed anche il più citato ultimamente, è l’esordio da brividi di Piepaolo Bisoli nella stagione 2008-2009: due partite due sconfitte, in casa con la Reggiana e a Ravenna, poi la vittoria con il Portogruaro e il pareggio a San Benedetto del Tronto un prologo triste di una cavalcata che portò il Cavalluccio, nell’arco di appena due stagioni, a calcare i campi della serie A. Scontato che il discorso valga anche al contrario, vale a dire partire bene e perdersi per strada è un copione che nel calcio è recitato con altrettanta frequenza, così come non c’è bisogno di scomodare Catalano, indimenticato filosofo dell’ovvio di “Quelli della notte” per dire che se si punta alla vittoria è molto meglio una partenza sprint piuttosto che lasciare per strada, nelle prime quattro gare, 8 punti su 12 a disposizione.

Domenico Toscano poi non è nuovo a questi avvii sottotono, anche nelle sue esperienze vincenti. Nella stagione 14 -15 il suo Novara esordì con una sconfitta (2-0) a Monza, si rifece la domenica dopo vincendo di misura in casa contro il Feralpisalò (1-0) quindi inanellò tre pareggi prima della vittoria in casa contro il Pavia seguita da una sconfitta a Sassari. Morale: 9 punti in sette gare, eppure quel Novara, che aveva in squadra gli attuali bianconeri Tozzo, Bianchi e Corazza, vinse il proprio girone con 74 punti conquistando la promozione diretta in B.

Altra esperienza trionfale per il tecnico calabrese quella dell’11-12 a Terni aperta con la vittoria interna (1-0) contro il Viareggio, seguita dalla sconfitta in casa del Tritium (2-0), quindi una nuova vittoria casalinga contro il Foligno (2-1) e un pareggio a Lumezzane. Sette punti in quattro gare, che non facevano di certo presagire una stagione da protagonista per una Ternana che invece spadroneggiò nel suo raggruppamento tanto da finire prima con con 65 punti con salto diretto in cadetteria.

Nel 18-19 Toscano invece era alla guida del Feralpisalò. Due sconfitte, a Monza e in casa con il Vicenza, poi un pari in casa contro la Fermana, con i lombardi che alla fine conquistarono i playoff da quarti e andarono fuori in semifinale contro la Triestina. Ben diversa la musica della Reggina di Toscano nel 19-20 quando al pareggio alla prima giornata (1-1) in casa del Francavilla seguirono due vittorie consecutive casalinghe contro Cavese e Bisceglie. Quella squadra inanellò un filotto positivo di ben 19 gare con la prima sconfitta che arrivò l’11 gennaio alla 2ª di ritorno sul campo della Cavese. Campionato poi interrotto a marzo per pandemia, con la Reggina in quel momento in testa con 69 punti, 9 in più della seconda che era il Bari, per cui alla fine promossa in B nonostante la stagione monca.