"Domenica non sarà decisiva, per nessuna"

Matteo Superbi, ds dell’Entella e per tre anni con la maglia del Cesena, è certo: "Mancheranno tre partite, tutto potrà ancora succedere"

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di Andrea Baraghini

La sfida di domenica vista dal doppio ex. Matteo Superbi è da 14 anni il direttore sportivo dell’Entella, arrivò in Liguria nell’aprile 2008 con i biancoazzurri che stavano vincendo il campionato di Eccellenza e ha contribuito a portare quella che poi è diventata la Virtus Entella, dai dilettanti alla B fino a sfiorare nel 2016-2017 l’accesso ai play off per la A. Nel suo passato di calciatore per tre stagioni, dal 1997 al 2000, (102 presenze 5 reti) è stato in riva al Savio. Con la casacca bianconera, l’ex centrocampista classe 1969, ha centrato la promozione dalla C alla B con Corrado Benedetti in panchina nel 97-98, quindi l’anno successivo fu uno dei protagonisti della miracolosa salvezza targata Alberto Cavasin, che due anni dopo lo volle in A nel suo Lecce, mentre nell’ultimo campionato Superbi visse l’incredibile retrocessione in C sancita dallo spareggio contro la Pistoiese. Ha poi appeso le scarpe al chiodo nel 2007.

Superbi, che partita sarà quella di domenica?

"Per quanto ci riguarda una partita difficile, primo perché affrontiamo una squadra che ci precede in classifica, poi perché troveremo un ambiente caldo, uno stadio ed una cornice come se ne vedono pochi in C. Dovremo fare molto meglio rispetto a quello che abbiamo fatto in trasferta negli ultimi tempi.

In palio ci sono tre punti pesanti per la terza piazza. Una gara importante anche se non credo decisiva per entrambe. Qualunque sia il risultato rimangono altre tre partite e con nove punti in palio tutto può ancora accadere. Penso che la lotta per il terzo posto tra noi Cesena e Pescara si risolverà all’ultimo, ci sono tanti fattori da tenere presente come gli scontri diretti".

In questa stagione è la terza volta che incrociate i bianconeri, tra Coppa Italia e campionato. Le altre due volte i tre punti sono andati all’Entella...

"Quella di domenica sarà una partita diversa dalle precedenti. La prima in Coppa Italia non fa testo, entrambe avevano in campo molti giovani, all’andata in casa nostra invece giocammo forse la miglior gara della stagione tra le mura amiche, e nonostante questo il Cesena ci diede filo da torcere. Questa volta conteranno tanti fattori, ma pensiamo di giocarcela alla pari con i bianconeri".

Cosa temete del Cesena?

"La forza del collettivo. Viali e Zebi è da un paio di anni che lavorano insieme ed hanno costruito un bel gruppo. Poi il Cesena ha in rosa giocatori di qualità soprattutto nel reparto offensivo e qualche giovane molto interessante che potrebbe essere pronto per le categorie superiore. Infine so cosa significa giocare al Manuzzi, la spinta del pubblico è forte".

A proposito del Manuzzi lei quell’aria l’ha respirata per tre stagioni, con fortune alterne. Che ricordo ha del suo passato in bianconero?

"Furono tre campionati diversi uno dall’altro. Il primo anno centrammo subito la promozione e fu un trionfo, poi anche in B ci salvammo compiendo un mezzo miracolo, così come fu molto amara la retrocessione l’anno dopo. Se devo fare un bilancio però prevalgono i bei ricordi rispetto a quelli negativi. Sono comunque rimasto legato al Cesena, e a Cesena, il mio primo figlio è nato lì ed ogni estate vengo con la famiglia a Cesenatico. per qualche giorno di vacanza".

Domenica rivedrà anche un suo vecchio compagno di squadra, Massimo Agostini

"So che è rientrato in società e mi fa molto piacere per lui. L’ultima ci siamo sentiti un paio di anni fa, sarà di sicuro un’occasione per salutarlo".