"Lewis, pronti per puntare molto in alto"

Il copresidente: "Contagiato dall’amore per questo club. La piazza in buona parte ci sta seguendo"

Migration

di Stefano Benzoni

Tranquillo, determinato e soprattutto convinto. Potremmo anche aggiungere: fiducioso, ottimista e sereno. Parlando con Robert Lewis, uno dei due presidenti del Cesena, quegli occhietti furbi e quel sorriso appena accennato comunicano sensazioni positive. Sul Cesena di oggi, ma soprattutto sulla stagione ai nastri di partenza e sulla situazione generale del club bianconero. Sono passati otto mesi dal loro insediamento ai vertici societari e questa alle porte è la loro prima vera stagione.

Presidente Lewis, cosa le è piaciuto di più di questi suoi otto mesi a Cesena?

"Premesso che il mio lavoro è ancora in una fase di studio, conoscenza e apprendimento di ogni dettaglio, però il rapporto che ho instaurato con il mio staff ed il personale dell’ufficio è ottimo. Sono rimasto impressionato da come tutti qui amino questa società. Hanno sposato il nostro progetto. E poi le persone ed i tifosi. Ci poteva essere il timore che una proprietà americana, dopo decenni di conduzione cesenate, potesse essere vista con sospetto, invece la stragrande maggioranza della piazza ci sta seguendo".

E l’aspetto che le è piaciuto meno?

"Lo sapevo perché conosco l’Italia da anni e il fatto non mi ha sorpreso, però i tempi e la burocrazia ci hanno frenato e ci stanno rallentando molto. Una serie di formalismi burocratici che sonho difficili da accettare. Il caso delle fideiussioni è stato emblematico. Non vi dico il tempo che abbiamo perso quando tutto sarebbe stato a posto nel giro di pochi giorni. E proprio a proposito di queste lungaggini, parlando con il presidente di Lega Pro Ghirelli gli ho detto: ’Vorreste altre proprietà statunitensi nel calcio italiano?’ Certamente sì ’E allora dovete semplificare molto le procedure’. Mi ha dato ragione".

Che rapporto ha con Aiello?

"Siamo prima di tutto amici e poi soci. Io dico anche che siamo fratelli, lui invece, vista la differenza di età dice che io sono il papà mentre lui è il figlio. Quando lui è negli Stati Uniti ed io in Italia ci sentiamo al telefono tutti i giorni, anche più volte (e neanche a farlo apposta, pochi secondi dopo questa frase a Lewis squilla il cellulare ed il nome che compare sul display è proprio quello di Aiello)".

Cosa vuole dire a coloro che hanno ancora dubbi su di voi?

"Quello che dico fin da fine dicembre quando siamo subentrati: giudicateci dai fatti e non dalle voci o dai ’si dice’".

Da dicembre cosa ha appreso sul Cesena che non sapeva?

"Lo sapevo ma ho conferme ogni giorno su questo aspetto: la passione di questa città e di questi tifosi: non ne ho mai vista una simile. Poi ho imparato qualcosa di più sulle partite e sulle trattative con agenti e procuratori. E a proposito di quello a cui facevo riferimento prima sul semplificare le cose, ho adottato un modo di semplificazione dei contratti con i giocatori che è stato accettato da tutti con regole chiare e definite e non fumose".

Fra promozione in B, il progetto stadio, il settore giovanile e i lavori a Villa Silvia ci fa una classifica dei suoi obiettivi?

"Al primo posto metto la promozione in B. Poi fare bene con la Primavera 1 e poi l’omologazione dei campi a Villa Silvia visto che per ora la squadra di Ceccarelli giocherà le partite in casa allo stadio oppure a Martorano".

Che rapporti avete con il Comune?

"Con il sindaco Enzo Lattuca molto buoni. Ci siamo incontrati alcune volte e ci rivedremo ancora".

Come passione faccia una classifica dei suoi sport preferiti

"Baseball, football americano e basket".

E il calcio?

"Il calcio non mi emoziona, solo il Cesena mi emoziona".

Ma non guarda partite di serie A o Champions League?

"Solo se possono aiutarmi a far diventare grande il Cesena".

Cosa pensa della squadra che avete costruito?

"Sono molto fiducioso e credo che potremo fare molto bene. Mi è piaciuta molto la perfetta sintonia che c’è stata fra l’allenatore, Agostini, il direttore sportivo ed il sottoscritto".

Le piace mister Toscano?

"Mi piace molto perché ha le idee molto chiare. E poi non è inflessibile come tutti dicono, ma anzi nelle varie trattative di mercato è stato flessibile e disponibile. Non avremmo potuto scegliere di meglio".

Fra i giocatori, chi preferisce?

"In verità ce n’è uno che conosco da 21 anni e per cui ho un debole... Ma scherzi a parte confesso che mi piace Ciofi, da quello che ho visto mi sembra un gruppo che possa fare molto bene anche perché sono ragazzi che stanno bene insieme. Prima di acquistare un giocatore abbiamo voluto avere un colloquio con lui; non abbiamo scelto i nuovi arrivati solo sulle loro capacità calcistiche, ma anche sulle qualità caratteriali per creare un ambiente il più possibile armonioso fatto di stima e fiducia reciproche, di rispetto e di fratellanza. Qualità fondamentali".

La scelta di suo figlio Luca come secondo portiere ha fatto discutere.

"Sono contento perché la squadra lo sta già vedendo come un bravo secondo portiere e non come il figlio del presidente. Questo è un grande gruppo e si vede anche da questo".

Presidente Lewis, a fine stagione sarà contento se...?

"Se avremo raggiunto i nostri obiettivi e sei i nostri grandi tifosi saranno contenti del nostro lavoro".