Duello sulle offerte del funerale: i familiari di Carlini contro il parroco

Porto Potenza: il figlio voleva raccogliere fondi per l’ospedale, ma il prete si è opposto

Claudio Carlini

Claudio Carlini

Porto Potenza (Macerata), 28 luglio 2015 - «Penso che mio padre non meritasse una cerimonia del genere. Mi vergogno per questi due preti, il dolore che ci hanno provocato è stato veramente grande». È lo sfogo di Danilo Carlini, uno dei due figli di Claudio, il 70enne di Porto Potenza che si è risvegliato dopo 20 giorni di coma grazie a un macchinario arrivato appositamente dalla Germania, ma che è morto poco dopo aver riabbracciato la sua famiglia. I figli e la moglie dell’uomo avevano pensato di organizzare una raccolta fondi per permettere l’acquisto di quel macchinario (14mila euro il costo) che serve per depurare il sangue e donarlo al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Civitanova.

Nelle intenzioni della famiglia, anche le offerte raccolte durante il funerale sarebbero dovute servire alla causa. Ma il parroco si sarebbe opposto. «La nostra richiesta – ha denunciato Carlini su Facebook – è stata negata dal parroco per direttive a suo dire provenienti dall’alto. ‘Il ricavato rimane in parrocchia al massimo facciamo 50 e 50’. Questo è quello che ci siamo sentiti dire dal parroco». Da qui la rabbia di Carlini e il conseguente vespaio che si è scatenato sul web. Per chi volesse contribuire a questa causa l’iban è: IT94N0760113400001027640570.  Causale: donazione per acquisto dispositivo filtrazione sangue «Fresenius» da devolvere alla Rianimazione di Civitanova.