Civitanova, il progetto sul porto finisce nel caos

Spaccatura alla presentazione dei documenti di Unicam: gli operatori alzano la voce. C’è incertezza sui costi

Il tavolo dei relatori che hanno illustrato il progetto

Il tavolo dei relatori che hanno illustrato il progetto

Civitanova, 2 marzo 2024  - Si è registrata parecchia distanza tra le previsioni del progetto di Unicam sul porto e le aspettative degli operatori portuali, nella presentazione fatta ieri pomeriggio, a palazzo Sforza, dai professori Marco D’Annuntiis e Luigi Coccia. Diversi i gestori dei cantieri navali delusi perché il "Programma di rigenerazione urbana del porto in relazione al borgo marinaro", illustrato nel corso di una riunione pubblica molto partecipata tra amministratori e gli stessi gestori delle varie attività, prende in considerazione soltanto le aree attualmente gestite da Palazzo Sforza, "non affrontando la questione delle attività produttive e commerciali", cuore della zona portuale.

Il piano mostrato da due docenti prevede, tra le varie situazioni, la riorganizzazione dell’area antistante il Mercato ittico con la proposta di una sorta di spazio destinato al commercio ambulante, la realizzazione di una sala per grandi eventi, un luogo destinato alle attività formative nella parte adiacente al Club vela e la ridefinizione di via Leonardo Da Vinci, con l’aumento di parcheggi, che passerebbero dagli attuali 857 a 1085. Alla base di tutto, l’idea di "recuperare l’accesso al mare dal borgo marinaro", anche questa contestata dagli operatori.

I costi? "Stime rimandate a quando l’amministrazione ci indicherà di procedere", l’indicazione di D’Annuntiis. "Il progetto è molto bello, ma non c’è alcuna regolazione delle aree su cui lavoriamo", "se volessi allestire un capannone per ospitare più imbarcazioni, come dovrei fare?", le reazioni di alcuni addetti alla cantieristica. Sul punto, è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Fausto Troiani.

"Tali questioni – la risposta - andranno affrontate attraverso il Piano regolatore del porto, mentre questo è uno studio di fattibilità che interessa soltanto il Piano particolareggiato". A tratti, l’atmosfera si è fatta incandescente, specie quando un curatore fallimentare non ha gradito che il progetto preveda determinati sviluppi per le aree attualmente oggetto di curatela fallimentare. Irritato dal gran vociare e dalle interruzioni, uno dei due professori, Luigi Coccia, ha abbandonato la sala.