Tasse, ora il Comune presenta il conto

Tremila ingiunzioni di pagamento per tributi non pagati

IN PRIMA LINEA L’avvocato Alessandro Brandoni, presidente della Civitas; la municipalizzata ha inviato 3.000 ingiunzioni di pagamento

IN PRIMA LINEA L’avvocato Alessandro Brandoni, presidente della Civitas; la municipalizzata ha inviato 3.000 ingiunzioni di pagamento

Civitanova Marche, 11 ottobre 2016 - Tremila ingiunzioni di pagamento per tributi non pagati fin dal 2003 stanno per arrivare nelle case dei civitanovesi morosi. In tutto, valgono 1.592.000 euro per le casse del Comune. Ci sono dentro cartelle di Ici, Imu e tassa dei rifiuti che i titolari non saldano da tredici anni. «Parliamo di gente che ci marcia.

Gli onesti, quando ricevono gli avvisi, vengono allo sportello, cercano spiegazioni e trovano un accordo. Questi altri, lungi dall’essere considerati vittime, sono invece per lo più furbacchioni, in alcuni casi morosi incalliti che hanno ricevuto almeno una dozzina di solleciti. Per quelli che invece hanno la buona volontà di sanare la posizione, la soluzione esiste, perché intanto c’è la possibilità di rateizzare gli importi o per chi avesse problemi economici, di usufruire di erogazioni dei servizi sociali», spiega Alessandro Brandoni, presidente della Civita.s, la municipalizzata che si occupa della riscossione dei tributi e sta gestendo questa valanga di avvisi. Da qualche anno, infatti, Equitalia non svolge più per conto dei Comuni il servizio di incasso coattivo delle tasse evase, per questo da fine febbraio a Civitanova di questo si occupa la Ica, che ha vinto la gara di appalto e che percepirà un aggio sugli importi effettivamente incassati. Le tremila ingiunzioni inviate all’inizio di ottobre coprono un periodo compreso tra il 2003 e il 2011. Ed è soltanto una prima tranche di avvisi.

Altre ne verranno e sono diversi i milioni di incasso stimati dalla Civita.s, ma non è per niente detto che gli importo scritti in entrata siano poi effettivamente introitati, perché ci saranno sicuramente contestazioni e ricorsi. «Se è stato possibile retrodatare fino al 2003 la possibilità di andare a pescare i morosi – dice Brandoni – è perché in questi anni la Civita.s, secondo precise scadenze, ha inoltrato comunicazioni ai debitori, impedendo così che maturasse il periodo per la prescrizione degli atti. Non è detto tuttavia che si riesca a recuperare la somma che abbiamo messo in preventivo e che, secondo quanto pianificato, è assai consistente. Con questa azione di riscossione coattiva stiamo cercando di recuperare le somme dovute al Comune in una operazione di equità fiscale, nell’ottica di far pagare le tasse a tutti e abbassarle a chi invece già le paga».