Un mucchio di rifiuti edili vicino alle case

Scoperta una discarica abusiva: area sequestrata e denunciato il titolare di un’impresa. Rilievi dell’Arpam sui materiali

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di Paola Pagnanelli

Pezzi di bagni rotti, isolanti, vetri, bitume: una sorta di discarica abusiva dell’edilizia, a due passi dalle case, è finita nel mirino dei militari della stazione carabinieri forestale di Macerata e dell’Arpam. Il responsabile è stato denunciato e tutta l’area, vicina a un’impresa edile, è stata messa sotto sequestro.

Nei giorni scorsi, è scattato un controllo mirato in una azienda civitanovese che lavora nel campo dell’edilizia. Il piazzale della ditta era utilizzato come punto di stoccaggio dei materiali per la propria attività, e lì sarebbe stato trovato un deposito abusivo di elevate quantità di rifiuti provenienti dalle lavorazioni edili più disparate. Inoltre, in un terreno circostante di circa 500 metri, senza alcun trattamento idoneo o forma di controllo, sarebbe stata avviata una attività di smaltimento illecito. I rifiuti presenti comprendevano residui di laterizi di varia natura, sanitari da bagno, manufatti in legno, plastica e metallo nonché vetro, isolanti termici, bitume, materiale per coperture. Un particolare assai significativo per l’impatto ambientale e paesaggistico è che lo smaltimento avveniva proprio a ridosso delle abitazioni residenziali di quella zona.

L’intera area interessata dalla discarica abusiva è stata messa sotto sequestro penale e il presunto responsabile del deposito e dello smaltimento illecito è stato denunciato alla procura. In caso di condanna, l’imprenditore rischia la pena dell’arresto fino a due anni e dell’ammenda fino a 26mila euro. Il personale dell’Arpam ha provveduto anche al campionamento dei rifiuti, così da analizzarli allo scopo di valutarne l’eventuale pericolosità, in funzione delle corrette successive operazioni di recupero eo smaltimento legale nei siti autorizzati.

Il Gruppo carabinieri forestale di Macerata ricorda che i residui delle attività di costruzione e demolizione dei fabbricati e delle opere edilizie in genere possono contenere elementi inquinanti, per questo motivo è obbligatorio trattarli negli impianti specializzati e autorizzati. Questo al fine di evitare pericoli per l’ambiente e la salute dell’uomo, nonché per poter procedere a recuperare in modo efficiente i vari materiali in essi presenti. Quelli che vengono chiamati abitualmente "calcinacci", se non sottoposti a uno specifico trattamento, in base alla legge sono inadatti a qualsiasi tipo di utilizzo, e non è possibile impiegarli neppure come sottofondo stradale.