Civitanova, "palpeggiata e costretta a guardare film hard dal patrigno"

Racconto choc di una ragazza, l'uomo accusato di violenza sessuale e stalking

Civitanova, "palpeggiata e costretta a guardare film hard" (foto d'archivio)

Civitanova, "palpeggiata e costretta a guardare film hard" (foto d'archivio)

Civitanova, 13 giugno 2017 - Film pornografici per convincerla ad avere rapporti sessuali con lui, gesti di autoerotismo e anche palpeggiamenti. È quanto avrebbe subìto una bambina da parte del nuovo compagno della madre. Lei stessa, oggi ventunenne, con grande difficoltà e cercando di trattenere le lacrime, ha ricordato questi episodi ieri pomeriggio, in tribunale, nel processo che vede l’uomo imputato di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale ai danni di una persona non ancora dodicenne.

I fatti sarebbero avvenuti tra il 2006 e il 2015, quando sarebbero venuti alla luce in seguito alla separazione della coppia. La compagna, una polacca, avrebbe chiesto al tribunale l’affido della figlia avuta dall’uomo, un algerino, e tra i conflitti nati in quella vicenda sarebbe emersa anche la storia degli abusi. La convivenza tra i due sarebbe stata molto pesante, soprattutto per le continue e terribili minacce di lui, che diceva alla donna che l’avrebbe bruciata con l’acido, che le avrebbe dato fuoco nel posto di lavoro e che le avrebbe anche tagliato la gola. L’avrebbe insultata e anche picchiata; una volta l’avrebbe fatta sbattere contro il montante di una porta, causandole lesioni giudicate guaribili in otto giorni, altre volte le avrebbe scagliato contro oggetti.

In casa ci sarebbero state scenate tremende, alle quali avrebbe assistito anche la figlia maggiore della donna, all’epoca non ancora dodicenne. Nel settembre del 2015, il tribunale aveva imposto al nordafricano l’allontanamento dalla casa familiare, ma lui a quel punto avrebbe iniziato a perseguitare la donna, aggiungendo che avrebbe sterminato tutta la famiglia. La polacca allora, preoccupata anche per la bambina avuta dall’uomo, avrebbe denunciato le violenze che, anni prima, avrebbe subìto sua figlia da lui.

E ieri la ragazza ha confermato quelle accuse. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Rosanna Buccini, in tribunale a Macerata, ha raccontato che cosa sarebbe accaduto quando lei restava sola con il patrigno, che voleva avere dei rapporti con lei, le avrebbe messo le mani sul seno, si sarebbe masturbato davanti a lei e l’avrebbe costretta a vedere film hard. Altrettanto difficile è stata poi la testimonianza della madre, che ha ribadito i maltrattamenti subiti dall’ex compagno. Il processo è stato poi rinviato al mese prossimo per sentire altri otto testimoni dell’accusa: si procede piuttosto velocemente, perché il reato di violenza sessuale è prossimo alla prescrizione. Le due donne sono parti civili al processo con gli avvocati Paolo Carnevali e Simona Tacchi. L’imputato, che è difeso dall’avvocato Piero Piersimoni, respinge con forza tutte le accuse.