Quando le paure ci fanno ridere "La fobia è una tendenza popolare"

Arianna Porcelli Safonov domani sul palco a Montecassiano: "La battuta aiuta a guardarsi dentro, è liberatoria"

Quando le paure ci fanno ridere "La fobia è una tendenza popolare"

Ai tempi del Covid bastava incrociarsi per le scale e inevitabilmente uno camminava radente al muro e l’altro alla ringhiera, ma è davvero ricco l’elenco delle fobie in circolazione, perché ci sono quelle di un particolare momento (Mucca pazza, la peste suina) o gli evergreen come l’aereo, i ragni, le malattie veneree. Ma si potrebbe continuare e in effetti domani a Montecassiano (Macerata) l’attrice comica e autrice di monologhi Arianna Porcelli Safonov arricchirà l’elenco portando alle 21.30 in piazza dell’Unità d’Italia lo spettacolo Fiabafobia al Macsifestival. E queste fobie hanno anche dei nomi che fanno sorridere pensando che Hippopotomonstrosesquipedaliofobia indica la paura delle parole lunghe, ma questo è un altro discorso.

Porcelli Safonov, cosa l’ha spinta di proporre uno spettacolo sulle fobie?

"Mi divertiva – dice l’attrice – osservare il comportamento umano associato alle paure che diventano tendenza. Le fobie sociali quando diventano pandemia si diffondono a una velocità impressionante abbracciando tutti. E quando sfuggono di mano sono buona materia per la comicità".

Qual è l’aspetto più sorprendente?

"Sono i comportamenti a sorprendere, durante la pandemia ci si guardava male per uno starnuto".

Lei racconta le fobie della gente e il pubblico ride anche di se stesso o c’è chi si sente puntato il dito contro?

"L’obiettivo della satira non è creare risentimento, ma utilizzare la battuta come mezzo di comunicazione che parla all’intelligenza delle persone. E io metto sul tavolo le mie paure, le conseguenze di queste e all’interno di questa passeggiata ci sono quelle che appartengono a tutti".

Qual è il momento in cui sente il pubblico divertirsi?

"Quando il discorso diventa uno spettacolo a due, la battuta non vuole mai offendere nessuno".

Cosa è rimasto di quando ai tempi del Covid uno starnuto faceva venire brutti pensieri?

"È uscito uno studio molto interessante in cui sono stati raccolti gli aspetti indesiderati a livello psicologico, che ho trasformato in videoclip".

L’osservazione è la fonte dei suoi monologhi.

"In giro c’è di tutto e io lo annoto subito su un pezzo di carta".

C’è però una differenza tra malattia e fobia.

"Infatti la fobia non è una malattia. È comunque utile come terapia riuscire a filtrare con la comicità i temi legati alle malattie".

Adesso lei sta girando l’Italia proponendo 4-5 spettacoli diversi, quanto è difficile cambiare registro ogni volta?

"Più che altro lo trovo stimolante, sai che noia ripetere ogni sera la stessa proposta".

Biglietti: prezzo unico 20 euro più diritti di prevendita. Si possono acquistare sui circuiti Ciaotickets e TicketOne online, sui punti vendita autorizzati e in cassa. Info: 392 4450125.

Lorenzo Monachesi