Mascherine all'aperto e riapertura delle discoteche, cosa cambia dall'11 febbraio

Ma bisognerà portarle sempre con sé per indossarle in caso di affollamenti. Tutti esentati durante l'attività sportiva

Bologna, 8 febbraio 2022 – Un piccolo passo, un grande gesto. Venerdì 11 febbraio 2022 sarà un giorno di spartiacque psicologico in questo ennessimo, lunghissimo inverno in compagnia del covid. Ma ora, finalmente, la curva dei contagi è in discesa (qui i dati di oggi) e la luce in fondo al tunnel si fa a ogni passo più brillante.

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Mascherine all'aperto addio dall'11 febbraio 2022
Mascherine all'aperto addio dall'11 febbraio 2022

Addio mascherine

Per prima cosa, da venerdì 11 febbraio decaderà l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, in qualsiasi colore si trovi la regione (e non solo nella ben poco frequentata, al momento, zona bianca). Non è un passo da poco: tornare a vedere i volti di chi si incontra per strada, il sorriso stampato sulle labbra e non soltanto negli occhi sono consuetudini che ritroviamo con grande gioia. Certo, le mascherine vanno sempre portate con sé e indossate in caso di affollamenti ma chi fa sport non le deve mai indossare.

Naturalmente, la mascherina andrà reindossata non appena si ritorna al chiuso in luoghi diversi dalle abitazioni private, a cominciare da bar e ristortanti (a meno che non si stia mangiando o bevendo). Mascherina obbligatoria anche in palestre e piscine solo all'interno delle aree comuni, ma la mascherina si può togliere quando si fa attività sportiva. Rimane l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 su treni, navi, aerei e su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale.

Per chi non vale l'obbligo delle mascherina al chiuso

Restano esantati dall'obbligo di indossare le mascherine:

  • I bambini sotto ai sei anni
  • Le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina
  • Le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo
  • I soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.

Stop anche al chiuso? Sì presto

Dobbiamo avere la consapevolezza che siamo all'inizio di una nuova fase: così come gradualmente abbiamo introdotto tutta una serie di restrizioni, con la solita gradualità provvederemo ad allentarle", spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa su Rai1 che si spinge anche oltre, parlando apertamente della possibilità di togliere le mascherine anche al chiuso all'interno di teatri, cinema o ai concerti? "Assolutamente sì - ha risposto Costa - ma anche il Green pass, ci saranno degli allentamenti da qui a breve".

Le discoteche riaprono

Ma proprio l’11 febbraio potrebbe essere anche il giorno, anzi: la notte, in cui si ariccandono le luci stroboscofiche delle discoteche. Non ci sono ancora certezze assolute e negli ultimi giorni si sono pure rincorse voci di autorevoli esponenti del mondo scientifico che hanno espresso dubbi, tanto da far intervenire il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad contro le "fughe mediatiche in avanti" dei virologi. Ma gli imprenditori ci credono, e scaldano lo show.

Certo, l’accesso sarò riservato a chi è in possesso del green pass rafforzato (qui le differenze con il documento base e mega) e, se il locale si trova al chiuso, andrà indossata la mascherina a meno che non si stia ballando in pista. Nessun obbligo di mascherina, invece, per le discoteche all'aperto.

I proprietari dei locali da ballo dovranno rispettare le norme in tema di capienza: il limite non può superare il 75% per le discoteche all'aperto ed il 50% per quelle al chiuso rispetto a quella massima autorizzata.

La musica riparte, ma non ovunque

Ma non sarà il week end della ripartenza per tutti: il Cocoricò di Riccione pare non alzerà le serrande. Un po' perché non ci sono stati i tempi per organizzare gli staff artistici ma anche a cause del fatto che, sottolinea Gianni Indino, neo portavoce nazionale del Sindacato italiano locali da ballo nonché presidente emiliano romagnolo, "siamo stati presi in giro: le attese che avevamo in tanti momenti in questi due anni sono andate deluse, anche alla luce di quanto accaduto a Capodanno la fiducia è venuta meno quando ci avevano assicurato che non avremmo mai chiuso. Siamo stati chiusi, senza ristori e in balia delle opinioni di qualcuno che ci additavano come untori, tesi che rispediamo nettamente al mittente", incalza ancora Indino.

"Siamo pronti, sabato si comincia", esulta invece Tito Pinton, uno dei titolari del gruppo Musica che gestisce alcuni locali notturni tra il Veneto e la Romagna. "Dopo i provvedimenti che ci hanno danneggiato, il governo ha preso la posizione di non tenerci più chiusi e di trovare un modo per farci lavorare in sicurezza". È come la vede l'imprenditore, che prosegue: "Credo che il governo non torni più indietro. Oggi non è più il momento delle chiusure". Fino ad ora c'è stato "un problema di fondo", lo definisce così Pinton: "Chi ci governa non conosce il nostro settore. Non hanno ben presente cosa rappresentiamo e come siamo organizzati".