Coronavirus oggi, Zaia: "Pericolo varianti. Sogno il Veneto Covid free"

Procede l'operazione per 27 milioni di dosi: nasce l'idea di un gruppo d'acquisto. Scuola in presenza al 50% fino al 5 marzo. Il bollettino del 16 febbraio: crescono contagi e decessi

Coronavirus Veneto, Zaia e il bollettino del 16 febbraio

Coronavirus Veneto, Zaia e il bollettino del 16 febbraio

Venezia, 16 Febbraio 2021 - Salgono i nuovi positivi al Covid-19 in Veneto, oggi sono +638 mentre ieri erano +241 (totale 322.354). Calano gli attualmente positivi, oggi sono 24.253 (-557). Crescono i nuovi decessi: oggi sono +42 mentre ieri erano +11 (totale 9.551). Aumentano i guariti, che salgono a quota 288550 (+1153).

Covid, i dati del bollettino di oggi. Contagi Coronavirus in Italia e nelle Regioni Diminuiscono i ricoveri causati dal coronavirus in Veneto, oggi sono 1518 (-63). 1382 persone sono in area non critica (-51), di cui 893 positive e 489 negativizzate. Sono 136 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (-12), di cui 102 positivi e 34 negativizzati.

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Zaia: "Se si rispettano le regole non serve lockdown"

“Con mille persone in una piazza - afferma il Governatore Zaia - abbiamo tre potenziali positivi. Se rispettiamo le regole quei tre su mille non possono fare tanti danni. A chi invoca il lockdown ricordo che, se tutti rispettassero le regole, non ce ne sarebbe bisogno e si avrebbe un effetto migliore della chiusura totale”.

Preoccupano le varianti

“Siamo preoccupati sul fronte delle scuole - ammette il Presidente della Regione - a causa delle varianti, tema che abbiamo sollevato per primi in Italia. Lo zooprofilattico sta continuando a sequenziare il virus in Veneto: da noi accadeva qualcosa di strano e adesso si discute delle varianti in tutto il mondo. Ora vogliamo entrare nelle scuole per misurare la circolazione del virus, alle medie vorremmo attuare l'autosomministrazione guidata del test anti Covid. Abbiamo presentato la validazione del test fai da te a Roma e, contestualmente, ha fatto altrettanto una grossa multinazionale”.

Fronte scuola: al 50% in presenza fino al 5 marzo

"Fino al 5 di marzo non modifichiamo la percentuale di studenti in classe che è del 50%. Non si va oltre. È prudenziale". Lo ha evidenziato il presidente del Veneto, Luca Zaia il quale ha spiegato che sarebbe andato oltre a questa data, ma che si è attenuto alla scadenza del Dpcm. "Se non ci fanno la sorpresa, come le piste da sci - ha detto - si spera che si sappia qualcosa sulla questione qualche giorno prima e quale sarà il futuro. Però che sia presentato a tempo debito, non possiamo saperlo all'ultimo istante". Zaia ha infine ribadito che partirà uno screening in 12 istituti superiori della regione per verificare la diffusione del virus.

Vaccini: dal Veneto l'idea di un 'gruppo d'acquisto'

Parlando della possibilità di acquistare vaccini come Regione Veneto, il presidente Zaia dichiara: “Il dottor Flor sta facendo una verifica formale riguardo ai lotti e alle matricole. Non facciamo questa operazione per una questione politica, ma abbiamo cinque milioni di veneti che potrebbero chiedere di essere vaccinati. Ho l'impressione che di qui a un mese avremo molti più vaccini sul mercato. Il mio sogno è realizzare il Veneto Covid free”.

Ieri sera il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è confrontato con il commissario Domenico Arcuri sulle forniture di vaccini anti-Covid individuate dal Veneto sul mercato. "Noi abbiamo chiesto che si faccia una verifica fino in fondo, è stato disponibile, ha chiesto i codici dei lotti per fare subito una verifica. Quindi ora Flor li sta chiedendo", spiega Zaia. Ad ogni modo, "Flor mi dice che nei contratti, che io non ho visto, c'è scritto che l'acquirente può anche attivare un controllo terzo.... Quindi totale trasparenza". Certo che "se è vero che ci sono potenziali 27 milioni di dosi sul mercato, se le dessimo in maniera equa a tutto il Paese copriremmo qualche mese di campagna vaccinale...", prosegue Zaia chiarendo che si apra "una questione anche a livello europeo", perché il vincolo non sta in piedi di fronte alla necessità di vaccinare i cittadini.

Al momento, "lo Stato membro ha un vincolo contrattuale di non comprare fuori dall'ombrello europeo... Ma le Regioni no, loro sono legate all'autorizzazione nazionale e per questo noi abbiamo chiesto l'autorizzazione ad Aifa". Una strada, quindi, potrebbe essere che le Regioni si uniscano e comprino insieme i due lotti di dosi di vaccino trovati dal Veneto, oppure il Veneto stesso potrebbe acquistare le dosi e poi distribuirle alle altre Regioni, tenendosi ovviamente quelle necessarie, un numero che non è così immediato calcolare. "In Veneto si vaccineranno 3,5 milioni di persone..", ipotizza Zaia. Ma non basta moltiplicare per le due dosi necessarie per ottenere il numero di vaccini che la Regione si terrebbe. Perché c'è anche una questione tempi. "Si tratta di trovare punto di equilibrio anche con la capacità vaccinale, perché' sarebbe assurdo lasciare in magazzino milioni di dosi". 

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