Discoteche aperte, rivolta dei gestori contro il via al 35% di capienza: "Presa in giro"

Dopo l'ok del Cts sulle attività delle sale da ballo: "Così è antieconomico". Salvini: "Solo una presa in giro"

Una discoteca in una immagine di archivio

Una discoteca in una immagine di archivio

Bologna, 5 ottobre 2021 - Una rivolta più o meno unanime, soprattutto dei gestori, contro la decisione del Cts di riaprire le discoteche in tutta Italia (purché in zona bianca) e quindi anche in Emilia Romagna, Marche e Veneto garantendo una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all'aperto, oltre all'utilizzo del Green pass e della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione del ballo. 

"Il 35% di capienza al chiuso è una percentuale difficile da accogliere positivamente perché per i nostri locali, che hanno già le capienze più basse d'Europa, è una capienza antieconomica, che non permette di rimanere sul mercato. Continuiamo con forza a chiedere un tavolo di confronto", tuona Gianni Indino, presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna, i gestori delle sale da ballo.

Una protesta che viene sposata in toto anche dal leader della Lega, Matteo Salvini che bolla il via libera come una "presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori".

Più morbida la posizione della Fiepet Confesercenti che parla di "un primo passo verso la riapertura - sottolinea Filippo Grassi -. Auspichiamo, nei prossimi giorni, che il Governo possa rivedere le percentuali di capienza dei locali da ballo". 

Posizione durissima anche per la Siae che parlano di condizioni che "rendono di fatto impossibile, e suonano surreali le dichiarazioni entusiaste sul 'primo passo', dato che nella sostanza non c'è nessun passo. I costi di gestione di un locale sono troppo ingenti per poter riaprire con gli introiti di un 35% di capienza. In alternativa, i gestori sarebbero obbligati a praticare prezzi inaccessibili ai più".

La Società italiana degli autori e degli editori sottolinea che "sarebbe stato più onesto dire 'non ci sono le condizioni, non si può riaprire', ma con i dati sule vaccinazioni sarebbe stato difficile da motivare. E lo stesso discorso vale per i concerti, che restano impossibili da organizzare".

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Bonaccini: non è un granché

 "Il 35% di capienza non è un granché" - commenta il presidente della Regione Emilia Roimagna, Stefano Bonaccini - ma almeno si è deciso di riaprire le discoteche: è "una prima risposta a una richiesta che giustamente veniva da quel mondo". Ora "mi aspetto che aumenti la capienza per i luoghi della cultura e dello sport anche al chiuso. Ad esempio negli impianti sportivi, come chiedono le società di basket e volley secondo me è troppo poco il 50% nel momento in cui il Green pass è strumento che permette di proteggere e dimostra la protezione per se stessi e per gli altri e nel momento in cui abbiamo un ritmo di vaccinazione così importante. Anche per premiare la stragrande maggioranza di persone che sono stati alle regole e si sono dati da fare per aiutarci a sconfiggere la pandemia. Speriamo vi sia un significato importante in tal senso".

Costa: "Segnale di fiducia"

"Il parere del Cts sulle discoteche è una buona notizia e speriamo che sia solo un primo passo verso una maggiore riapertura, considerato anche il quadro epidemiologico attuale che vede oltre 85 milioni di dosi somministrate e quasi 43 milioni di cittadini immunizzati. Confido, dunque, che già nelle prossime settimane saremo in grado di rivedere al rialzo le percentuali indicate dal Comitato. Rappresenta comunque un segnale di fiducia, un segno tangibile di ritorno graduale alla normalità. Una prima risposta doverosa ad un comparto economico che coinvolge oltre tremila attività e 100mila occupati. In questi mesi mi sono battuto affinché le imprese e le famiglie in difficoltà coinvolte potessero tornare a lavorare il prima possibile. La situazione epidemiologica attuale favorevole, resa possibile dal progressivo avanzamento della campagna vaccinale, dal senso di responsabilità dei cittadini che hanno scelto di vaccinarsi e dall'estensione del Green Pass, ci ha consentito di affrontare con ponderata tempestività la delicata realtà del Paese. Sono consapevole che quello odierno è l'inizio di un percorso a sostegno del settore e mi auguro che se ne possa discutere nel prossimo provvedimento che indicherà le capienze di cinema, stadi e teatri". È quanto dichiara in una nota il sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa.