BENEDETTA DALLA ROVERE
Cronaca

Misure anti smog in Pianura Padana: cosa ha detto il ministro Pichetto Fratin su Città 30 e i limiti ridotti in autostrada

Tavolo il 21 marzo al Ministero dell’Ambiente con l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto e il Piemonte. La lotta all’inquinamento "è una sfida che non può essere circoscritta a una piccola area geografica”

Bologna, 26 febbraio 2024 – È il tema dello smog nella Pianura Padana il tema che sarà al centro del tavolo, convocato per il 21 marzo alle 14.30 al ministero dell'Ambiente, con l'Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte.

L’incontro servirà "per mettere assieme le istanze delle varie Regioni anche rispetto alle azioni che a livello di Governo, in rapporto con l'Unione europea, stiamo mettendo a punto", ha detto il ministro alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Per contrastare l'emergenza smog in Pianura Padana è stato fissato un incontro al ministero il prossimo 21 marzo
Per contrastare l'emergenza smog in Pianura Padana è stato fissato un incontro al ministero il prossimo 21 marzo

Il ministro questa mattina ha incontrato la vicepresidente e assessora regionale alla Transizione ecologica, Irene Priolo, nel corso della prima tappa del Giro d'Italia delle Comunità energetiche rinnovabili in Camera di Commercio a Bologna.

Tante le misure allo studio tra cui quella, già applicata in Emilia-Romagna, di ridurre la velocità in autostrada.

Per il ministro Pichetto Fratin "se non crea ingorgo di traffico, la limitazione va bene. Ma se crea ingorgo di traffico, ha un effetto contrario. Quindi, queste misure vanno valutate a seconda del luogo in cui si applicano".

Il ministro è cauto nel dare un giudizio sull’impatto di Città 30. "È difficile fare questo tipo di valutazioni e circoscriverle – dice- . La Pianura Padana è un complesso enorme e Bologna ha le proprie caratteristiche”, ma “arrivare a trarre conclusioni rispetto ad una singola città non è una soluzione" al problema più ampio dell’inquinamento e del dilagare di Pm10 e Pm2,5.

La lotta all’inquinamento "è una sfida che non può essere circoscritta a una piccola area geografica – mette in guardia il ministro - . Non è una questione di Bologna, o solo di Milano, o solo di Torino: è un ragionamento complessivo da farsi sul fronte industriale, dove i passi avanti sono stati tantissimi, e sul fronte civile".

Le azioni da afre sono tante. Quello in corso "è un processo di decarbonizzazione che l'industria ha cominciato in maniera molto forte – fa notare Pichetto Fratin - se prendiamo i dati da vent'anni fa a oggi il miglioramento è notevole”.

Per il ministro, però, “non è ancora raggiunto l'obiettivo e non è nemmeno raggiungibile domattina, si tratta di andare avanti con azioni di sistema”, che ci porteranno a superare la presenza di “stufe nelle abitazioni private e l’utilizzo del credito d'imposta per installare il doppio vetro o la pompa di calore. Sull'altro fronte – aggiunge - c'è la modernizzazione del sistema agricolo".

Della necessità di misure e risorse per combattere l’inquinamento ha parlato anche la vice presidente della Regione, Irene Priolo. "Dobbiamo lavorare - evidenzia la numero due della Regione - ad un approccio intensivo maggiore sull'efficientamento energetico delle abitazioni private. I nostri bandi relativi alle stufe a biomassa legnosa stanno andando molto bene, se ci fosse la possibilità di avere fondi più capienti noi- assicura l'assessora alla Transizione ecologica- riusciremmo a spenderli".

L'altro tema è come aiutare l'agricoltura, "che è un'altra componente fondamentale da accompagnare: anche in questo caso abbiamo fatto bandi per la copertura delle vasche, se ci fossero più risorse riusciremmo sicuramente ad accelerare anche qui", continua Priolo.

Tante la tappe di avvicinamento all’incontro del 21 marzo a Roma. "Il ministro lavorerà per comprendere, da un punto vista normativo e dei fondi, laddove si possono rimodulare alcune risorse non solo nazionali ma anche europee – spiega Priolo - . Quante risorse servirebbero? In Emilia-Romagna abbiamo fatto un'analisi per cui se avessimo una disponibilità dai 100 ai 120 milioni di euro, riusciremmo a spenderli da qui al 2026, proprio per aiutare i cittadini sul riscaldamento, che è pari al 30% dell'impatto" sullo smog, "e per la copertura delle vasche” degli allevamenti.

“È un impegno significativo, ma siamo in grado di potercela fare", assicura Priolo.

Quanto ai benefici, "se avessimo avuto i fondi del Pnrr, avevamo stimato pari a 300 milioni- insiste Priolo- la copertura di tutte le vasche. Sarebbe stato un incentivo molto significativo".

Dal punto di vista delle biomasse legnose, "nel piano della qualità dell'aria 2024 prevediamo la loro sostituzione mentre nel 2025 le pompe di calore, da combinare con altri aspetti di efficienza. Faremo le valutazioni di impatto da consegnare al ministro il 21", conclude la vicepresidente dell'Emilia-Romagna.