Numero chiuso a Medicina, si cambia: “Presto aumenteranno i posti, ecco come”

Lo annuncia la ministra dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini, che spiega: “Questo modello non funziona, lo stiamo modificando”

Test d'ingresso per la facoltà di Medicina, foto generica

Test d'ingresso per la facoltà di Medicina, foto generica

Padova, 7 marzo 2023 - Le regole del numero chiuso per accedere alla facoltà di medicina stanno per cambiare. Lo assicura la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che a domanda risponde senza mezzi termini: "Non esiste il numero chiuso intoccabile, questo modello non funziona, lo vogliamo modificare e lo stiamo facendo. Ad aprile daremo i risultati. Ci sarà un aumento progressivo degli accessi a medicina che dovrà coincidere con un aumento di accessi alle scuole di specializzazione, altrimenti non avrebbe senso. Sarà un lavoro combinato, basato sui fabbisogni e la sostenibilità e sarà progressivo".

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Un annuncio, fatto a margine della Conferenza delle addette e degli addetti scientifici e spaziali a Padova, che dà speranza ai moltissimi che non riescono ad accedere alle difficili selezioni per poter studiare medicina.

Non è una novità assoluta: già il 2 marzo, rispondendo a un question time in Senato, la ministra Bernini spiegava che "il tema è di aprire" il numero "aumentando del 20-30% gli accessi già dal 2023-2024".

Accesso a Medicina, la novità del Tolc

"La riflessione sulle modalità di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia - ha detto Bernini- è in corso da tempo, e anche recentemente ci sono stati interventi di modifica. A partire dall'anno accademico 2022/2023 si è infatti passati a una nuova modalità di prova d'esame ''Tolc (Test OnLine Cisia), ripetibile più volte e accessibile già agli studenti iscritti al penultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado". "Si è trattato - ha argomentato Bertnini - di una innovazione rilevante, che tra l'altro ha già avuto ottimi risultati nei corsi ai quali è stata applicata (come, ad esempio, ingegneria). Siamo consapevoli, però, che da sola non poteva risultare soddisfacente. Il tema resta quello di adeguare i numeri di accesso a Medicina al fabbisogno reale di medici e di specialisti".

Allarme pensionamenti dei medici

"Il tutto - ha detto ancora la ministra - anche in considerazione dei prossimi pensionamenti di medici attualmente in attività. È stata perciò mia iniziativa attivare, il 12 gennaio scorso, un gruppo di lavoro focalizzato sul procedimento di determinazione del numero programmato di accessi, che coinvolgesse non soltanto il Ministero della Salute, ma anche le Regioni e le Università nonché, mediante una serie di consultazioni, le categorie professionali". "Il lavoro in corso è attento e ambizioso e punta a definire il fabbisogno dei medici e ad adeguare le capacità e l'offerta potenziale del sistema universitario, al fine di rivedere i meccanismi di programmazione degli accessi".

L'aumento del 20-30% e l''accesso sostenibile'

"L'obiettivo è quello di aumentare, già dal 2023/2024 i numeri nell'ordine del 20-30% del totale, preservando il livello qualitativo della formazione, che richiede la valorizzazione dello svolgimento di internato all'interno dei reparti e promuovendo il rafforzamento delle opportunità di tirocinio, anche in convenzione con le aziende ospedaliere, per aprire le università ai territori e modulare il fabbisogno del personale sanitario alle esigenze delle realtà territoriali" a affermato Bernini aggiungendo: "Miriamo dunque a un 'accesso sostenibile' alle professioni sanitarie, come pure ai successivi percorsi di specializzazione medica. Per questo vogliamo definire il fabbisogno reale di personale medico-sanitario sulla base dell'analisi dei dati disponibili, in confronto proficuo con le Regioni, individuando poi di conseguenza il numero degli accessi necessari per colmare esattamente il gap ad oggi esistente".