Scuola Covid Emilia Romagna, alle superiori in presenza al 50% fino al 6 marzo

L'Ufficio scolastico regionale ha mandato la circolare. Castaldini: "Una decisione attesa, colpa delle varianti. Ora è necessario attivare lo screening di massa"

Ritorno a scuola in presenza al 50% fino al 6 marzo in Emilia Romagna

Ritorno a scuola in presenza al 50% fino al 6 marzo in Emilia Romagna

Bologna, 18 febbraio 2021 -  Le scuole superiori in Emilia- Romagna restano in presenza al 50% fino al 6 marzo. La comunicazione è arrivata dall'Ufficio scolastico regionale direttamente alle scuole con una circolare. Una "decisione attesa - è stato il commento della consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini -. E se non facciamo un cambio di passo netto anche la nota per il prossimo 6 marzo non ci lascerà scampo". Per questo, insiste l'azzurra, "dobbiamo garantire screening con tamponi di massa, utilizzando i test salivari, già a disposizione della Regione, e vaccinazioni di pari passo. Le varianti incontrollate del virus ci metteranno presto al muro".

L'allarme "Boom di contagi nelle scuole. Prudenza"

Del resto, cita Castaldini, "lo dice anche la nota dell'Usr" firmata dal direttore Stefano Versari. "Nell'aggiornamento tecnico ricevuto in data odierna - si legge nella circolare - osservato che nelle due ultime settimane, sulla base di campioni random esaminati nell'ambito della survey nazionale, si registra in regione un incremento di 10 punti percentuali dell'incidenza di casi della variante inglese", la Regione Emilia- Romagna ha evidenziato all'Usr che, "anche tenuto conto del maggior riferito interessamento della popolazione giovanile da parte della variante inglese, appare raccomandabile la non variazione delle condizioni nelle quali viene garantita la frequenza scolastica al momento attuale".

Secondo Castaldini, però, "c'è il rischio che a casa davanti ai pc ci finiscano anche i bambini delle scuole materne, elementari e medie. E dovere dello Stato è fare in modo che questo non avvenga". Quello della Regione, invece, è "introdurre tutti gli strumenti a disposizione, anche al costo di fare tamponi giorno e notte", insiste la consigliera Fi.