Vaccino Covid Emilia Romagna, la Regione scrive ai medici: "Ecco 183mila dosi, lo fate?"

Al via la campagna di immunizzazione. Lettera per pianificare le prenotazioni: si parte dagli operatori sanitari. Le iniezioni verranno fatte all’interno dei presidi ospedalieri

L'assessore Donini e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini

L'assessore Donini e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Bologna, 17 dicembre 2020 - "Bene l’accelerazione sui vaccini Anti-Covid, noi siamo pronti". L’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, dopo il via libera dato ieri mattina dalla Conferenza Stato-Regioni al piano vaccini, assicura: "Siamo già al lavoro per rendere concreta l’opportunità per tutti di fare il vaccino, secondo il calendario di priorità definito dal Governo".

Medici e infermieri vaccinati nei presidi ospedalieri

Le dosi del vaccino Pfizer, che stanno giungendo in regione a scaglioni – anche se in alcune province, come Piacenza, sono già arrivate tutte –, saranno 183.138 per la prima somministrazione, in numero maggiore, dunque, per ora, rispetto alle 170mila richieste da Viale Aldo Moro che aveva calcolato il quantitativo per circa 90mila operatori sanitari e 80mila ospiti di case di riposo e strutture residenziali protette per anziani e disabili. Medici e infermieri verranno vaccinati nei presidi ospedalieri e sono già pronti anche i luoghi idonei alla conservazione dei vaccini - in particolare congelatori che permettono temperature fino a -85 gradi - e al loro stoccaggio.

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"Segnalateci l'intenzione alla vaccinazione"

Si partirà , ricorda Donini "dai professionisti impegnati negli ospedali e nelle case di riposo per anziani". E proprio a loro, come ha spiegato lo stesso assessore, la Regione, ha scritto per valutare la disponibilità di ciascun professionista a sottoporsi al vaccino. "Solo al fine di programmare le agende di prenotazione e il trasporto del vaccino è opportuno, in questa fase preliminare, segnalarci la tua intenzione alla vaccinazione contro Sars-Cov-2 che verrà effettuata presso i presidi ospedalieri" si legge nella mail a loro indirizzata dalla direttrice dell’assessorato Kyriakoula Petropulacos. Un’adesione, assicura, che "sarà trattata in forma aggregata e al solo ed esclusivo fine della presente ricognizione, ma ci consentirà di gestire al meglio tutta la parte organizzativa e logistica".

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Gli effetti collaterali

Nella mail arrivata in queste ore ai sanitari, la Regione ricorda la scadenza di gennaio 2021 per l’avvio della campagna di vaccinazione e che "ad oggi il vaccino dovrebbe essere quello di Pfizer-Bt". Petropulacos, citando alcune fonti scientifiche, chiarisce anche che il vaccino "prevede la somministrazione intramuscolare di due dosi a distanza, l’una dall’altra, di 19-23 giorni" e che "la vaccinazione, se somministrate le due dosi, conferisce protezione contro Covid-19 nel 95% dei casi". Inoltre "gli effetti collaterali segnalati, così come per molti vaccini, sono stati descritti a livello locale (dolore, rossore, gonfiore) e generale (artralgia, mal di testa, fatica, malessere e nausea) di alcune ore, ed entro i sette giorni, dalla somministrazione". Infine, ricorda, la percentuale delle reazioni, "soprattutto locali, aumenta in soggetti con età inferiore a 55 anni". Reazioni severe al vaccino, invece, "si sono registrate in meno del 1% dei casi".

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Stop alle mamme in attesa o che allattano

Disco rosso, per ora, per le mamme in attesa o che allattano: "Ad oggi non vi sono studi relativi alla somministrazione durante la gravidanza o l’allattamento, quindi il vaccino non dovrebbe essere usato" spiega Petropulacos, aggiungendo che: "i dati di efficacia e sicurezza risentono comunque del breve periodo di osservazione". vale a dire "circa due mesi".